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Messina, il "professore" Bonanno e una vita dedicata allo sport come impegno etico e civile

Atleta pluripremiato, poi docente, presidente del Coni per oltre 50 anni: infinita passione

Questa è la storia di una passione per lo sport nella sua dimensione più profonda e più alta, quella etica e civile, come riflesso di un amore per la città, i suoi spazi e le sue risorse. A tutto questo ha dedicato la vita Giovanni Bonanno, classe 1934, figura carismatica di atleta, docente e dirigente Coni e da tutti conosciuto come “il professore”. Insegnante con cattedra di Educazione fisica al liceo scientifico Seguenza, docente a contratto alla Scuola di specializzazione in Medicina dello Sport dell’Università di Messina. Ma l’incarico a cui si è dedicato con devozione è stato quello di presidente del Coni ricoperto ininterrottamente per 53 anni. Nel suo impegno con lo sport è stato: direttore dei corsi estivi nazionali di Nuoto e Atletica leggera svolti in tutto il Paese; componente dello staff tecnico organizzativo delle Olimpiadi invernali 1956 a Cortina d’Ampezzo; comandato per il Provveditorato agli studi di Messina per il coordinamento dell’attività scolastica sportiva; presidente nel 1988 Campionato europeo studentesco di atletica leggera; componente del Consiglio nazionale del Coni nel quadriennio olimpico 2004-2008; vice presidente vicario Coni Sicilia 2004 2008; vice presidente vicario della Scuola regionale dello sport; presidente del Comitato del Campionato del mondo “ Surf” (tavola a vela). Come atleta, nel 1954 fu argento al Meeting internazionale Italia-Usa 400 hs ; nel ‘55 argento a Dortmund in Germania, Italia-Germania 400 hs ; nel ‘ 56 bronzo a Parigi Italia -Francia 400 piani ; argento alla staffetta 4 per 400 e un bronzo nei 400 ad ostacoli ai Mondiali universitari a San Sebastinan nel ‘56 e 3° classificato 400 hs.

Ancora, altre partecipazioni a Borlongs (Svezia), al Campionato europeo studentesco come accompagnatore ufficiale e partecipazione all’incontro Italia-Finlandia nel 1952 a Torino e a Roma. Tedoforo a Roma alle Olimpiadi del 1960 e a Torino alle Olimpiadi del 2006. È stato nominato cavaliere ufficiale al merito della Repubblica, dalle mani del presidente Francesco Cossiga; ha ricevuto la Stella d’oro del Coni al merito sportivo e la Palma d’oro di atletica leggera. Ha svolto il ruolo di assessore all’Urbanistica del Comune di Messina per due anni dal 1956 al ’58, coordinando lo sbaraccamento delle strutture post-terremoto e post- guerra, sul viale Europa (furono trasferite 1200 persone negli alloggi di edilizia popolare). Al suo impegno instancabile di presidente del Coni si deve l’organizzazione di eventi di altro profilo sportivo e anche l’input alla costruzione dei principali impianti della città, facendo interminabili viaggi a Roma per perorare la causa dei finanziamenti ( il Coni erogava il credito sportivo dando l’impulso per la realizzazione di strutture che rimanevano di proprietà degli enti locali). C’è stato lui dietro la piscina e il campo di atletica dei Cappuccini, il Pala San Filippo, il PalaTracuzzi di via Rocca Guelfonia, il complesso di rugby a Sperone, il campo di calcio di Bisconte . L’inizio simbolico del suo percorso sportivo a Messina risale al 1960, quando il delegato Coni Guglielmo Stagno D’Alcontres ( in seguito rettore dell’Università) gli fece coordinare il passaggio della fiaccola olimpica da Giardini fino a Messina.

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