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Festa Akademia, Costantino: "Promessa mantenuta, in A in 3 anni". LE PAGELLE

Scene di festa sul parquet del “PalaTracuzzi” in casa Akademia dopo la vittoria sul Perugia che ha aperto le porte della Serie A2.
Non riesce a nascondere l’emozione il grande artefice di questo miracolo sportivo, il presidente Fabrizio Costantino. «Sto provando una felicità enorme perché quello che abbiamo realizzato stasera è la ciliegina di questi tre anni, dove dal nulla abbiamo messo in piedi una realtà bella e solida. Lo avevo detto che l’obiettivo era conquistare la Serie A in tre anni e ci siamo riusciti. Alle ragazze posso solo dire che sono state eccezionali e stasera hanno gettato il cuore in campo. Ma non ne sono sorpreso perché questo è un grande gruppo».
Non sono mancati i momenti difficili. «Gli unici credo che siano stati quelli relativi al Covid e agli infortuni a inizio stagione di Erika Dell’Ermo e nel ritorno di Michela Pisano. Ma dalle avversità il gruppo ne è uscito ancora più solido e coeso, segnale che si è lavorato bene in estate. Ora dobbiamo pensare al futuro e speriamo nei prossimi mesi di sentire ancora più vicine la presenza delle forze imprenditoriali messinesi e anche delle istituzioni. Ringrazio tutti gli sponsor che ci hanno affiancato in questi tre anni, però è chiaro che per provare a costruire un futuro ambizioso in A2 serve una maggiore partecipazione del tessuto economico cittadino».
La parola passa poi al condottiero della barca messinese, il mister Nino Gagliardi. «Siamo stati bravi a mantenere la calma dopo il doppio svantaggio nel conto dei set e per quello che abbiamo fatto vedere nel corso di tutta la stagione ci meritiamo questa promozione. Magari dall’esterno non sembra, ma è stato un cammino pieno di insidie. Adesso dobbiamo continuare su questa strada, abbiamo un presidente che è un grande sognatore. Voglio dedicargli la vittoria e poi un pensiero speciale va alla mia famiglia e allo staff con il quale si è creato un bellissimo rapporto in questi anni».
Ambra Composto è una delle poche confermate della passata stagione segno del feeling che si è creato con Messina. «Complimenti a Perugia che ha dimostrato di essere un’ottima squadra, ma noi volevamo andare in serie A ad ogni costo. In campo non abbiamo smesso di credere nella vittoria anche quando eravamo sotto 2 a 0. Dal terzo set abbiamo visto nei loro occhi maggiore preoccupazione e tensione, ne abbiamo approfittato». «Una promozione fantastica costruita partita dopo partita con un finale fantastico», dice Deborah Liguori.

 

Le pagelle dell'anno

Varaldo 9
Lo scorso anno, da avversaria, aveva fatto disperare i tifosi messinesi nei derby con la Reghion. La sua potenza è stata essenziale.
Fabbo 8
È stata una valida alternativa al palleggio quando ce n’è stato bisogno.
Composto 9
I punti decisivi per la A2, quelli del tie-break e del golden set hanno la sua firma. Ma in tutta la stagione, dall’alto della sua esperienza, è stata un riferimento imprescindibile
Martilotti 9
Lo scorso anno una finale per la promozione in A2 per lei era finita in lacrime. A Messina si è rifatta con gli interessi. Autentica trascinatrice.
Anselmo 8
Quando è stata chiamata in causa non ha deluso. Valga per tutte la prestazione nello scontro diretto per il primato con Melendugno.
Muzi 9
Come Martilotti si è presa a Messina, coi gradi di capitano, la rivincita dell’amarezza di un anno fa a Cerignola. Regista solida e concreta.
Quarto 8
L’infortunio di Pisano l’ha catapultata in campo da titolare e lei ha dimostrato di saper reggere la pressione.
Iannone 8
Una delle poche reduci dello scorso campionato. È rimasta a Messina a dare il suo contributo e oggi può gioire per il grande traguardo.
Liguori 8
Schiacciatrice capace di colpi che aprono varchi in tutte le difese ha dato nei momenti difficili delle partite soluzioni importanti in attacco.
Garofalo 8
Partendo dalla panchina si è ritagliata uno spazio sempre più importante, anche nella finale valsa la A2.
Pisano 8
A lei va l’oscar della sfortuna per l‘infortunio che l’ha fermata nel momento cruciale della stagione ma in panchina è rimasta il vero collante della squadra con Muzi e Martilotti.
Cardoni 8
È arrivata a stagione appena cominciata dopo il brutto infortunio che ha messo fuori causa Dell’Ermo. La sua concretezza è stata un’arma in più.
Gagliardi (coach) 10
L’artefice del salto di Messina nella A2 è un tecnico di prim’ordine. In due anni ha programmato con la società la promozione portando a termine il progetto. La sua freddezza in panchina anche nei momenti più difficili è stata un valore aggiunto.

 

 

 

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