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Messina e il Giro d'Italia: spettacolo dall'alto! Vetrina bellissima e pubblicità. LE FOTO

Ci sono giornate destinate a ritagliarsi il proprio spazio, piccolo o grande che sia, nella Storia. Così come ci sono eventi sportivi il cui esito, il nome di chi ha vinto e di chi ha alzato al cielo un trofeo, non conta più di tanto o, addirittura, non conta affatto, perché superato dal valore sociale, assoluto dell’evento stesso. Sarebbe facile scivolare nella retorica, in giornate come quella che ha vissuto ieri Messina, ma corriamo volentieri il rischio, dopo aver toccato con mano la voglia di ripartenza di una città che per la prima volta, ieri, si è riappropriata appieno delle sue strade, delle sue piazze, affollando quei marciapiedi e quegli spartitraffico che da due anni erano tristemente vuoti. Gli stessi marciapiedi e gli stessi spartitraffico che ogni anno vengono presi d’assalto per la Vara, evento simbolo per i messinesi e, per questo, simbolo del vuoto che il Covid ha creato dal 2020 in poi. Ieri, invece, riecco i bambini seduti sulle spalle dei papà, riecco le famiglie in attesa sotto un sole che sembrava non vedesse l’ora di palesarsi nel suo vestito migliore, riecco gli amici in comitiva per vivere una giornata insieme tra il frastuono della musica e la ricerca del gadget più “togo”. Ieri si poteva toccare con mano, questa voglia troppo a lungo trattenuta di normalità. Non l’ora d’aria di chi non ne poteva più di stare in una cella, perché quello è un sollievo effimero destinato ad un tempo determinato, ma la libertà di “fine pena”, la luce in fondo al tunnel che, sebbene il tunnel non si possa ritenere completamente alle spalle, ad un certo punto si pensava di non poter più nemmeno intravedere.
Ieri i messinesi si sono ripresi Messina. C’è voluto il Giro d’Italia perché questo accadesse e non è detto che ad una frase così si debba per forza dare un’accezione negativa. L’emergenza da cui si sta lentamente venendo fuori non è stata di Messina, ma del Mondo. Di tutti. E il Giro che ieri ha colorato di rosa Messina è il Giro di tutti. Forse ha un valore simbolico anche che una giornata così sia capitata in piena campagna elettorale, perché serve a ricordare, tanto a chi cerca il voto, quanto a chi il voto lo dovrà esprimere nel segreto dell’urna, quanta bellezza ci circonda e di quanta bellezza siamo tristemente indotti a dimenticarci, storditi dalla centrifuga di troppe squallide bassezze quotidiane.
Una giornata così, destinata a entrare nella Storia (e se servisse una conferma, ci ha pensato l’annuncio di Vincenzo Nibali a fornirla), ci ricorda che sì, si può volare alto. Che ci si può immergere di luce, in fondo al tunnel. Basta saperla riconoscere, quella luce. Basta saperla apprezzare, dopo il buio di cui, come i bambini, abbiamo avuto paura. E a proposito di volare alto, la Rai con il suo elicottero e le immagini dall'alto hanno dato un'immagine di Messina e della provincia da togliere il fiato: dallo Ionio al Tirreno, con passaggi di straordinaria bellezza, le Isole Eolie a distanza, i laghi di Ganzirri, la bellezza dei vialoni della città. E quell'affaccio a mare che va assolutamente riconsegnato alla città.

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