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Acr Messina, una vittoria Rotonda. Aliperta pennella, Cretella brilla - LE FOTO

Tutto facile, ma lo è stato perché l'Acr Messina ha giocato come sa, senza lasciare troppo spazio ad un Rotonda blando e poco aggressivo, che ha sofferto soprattutto dietro l'ottima giornata in fase propositiva dei biancoscudati. Di pregevole fattura i tre gol: il colpo al volo mancino di Addessi, l'ormai “solito” pallonetto del bomber Ciro Foggia giunto a quota 12 gol in campionato, il colpo di testa di un ritrovato Vacca che ha suggellato un assist d'esterno super di Aliperta. Il play, libero delle marcature a uomo avversarie, ha potuto dettare i tempi e provare due-tre giocate di assoluto livello. Nell'ampia gamma delle note liete va inserito ancora una volta Cretella, che ha “causato” la rete del primo vantaggio e poi “spizzato” la palla di testa per il raddoppio sul rilancio del sicuro Caruso. Peccato per il rigore del poker fallito dal capitano Arcidiacono, che si è sbattuto tanto ma ha fallito la conclusione dagli undici metri, parata da Polizzi (positivo tra i pali quanto disastroso nelle uscite).

A bordo campo si sono visti anche i due nuovi arrivati, Daniello e Acquadro, che sono stati convocati ma non sono stati portati nemmeno in panchina da Novelli, che preferisce si integrino gradualmente nei meccanismi dello spogliatoio, tecnici e tattici della squadra (si sono allenati dopo la sfida). L'allenatore si è espresso positivamente sulla gara di ieri: «Vincere attraverso il gioco significa che la squadra ha delle idee che possono durare nel tempo, avere un’organizzazione ti può permettere di avere più probabilità di vincere in un torneo difficilissimo». All'orizzonte un trittico di scontri diretti con Acireale, Fc Messina e Gelbison, cominciando da quello di domenica prossima allo stadio “Aci e Galatea”: «Una partita difficile, indipendentemente dallo loro sconfitta a Sant'Agata. Non ci dobbiamo esaltare quando vinciamo come abbatterci nei passi falsi, dobbiamo osare trovare spazi, muovere palla per cercare sempre il massimo. Quando non ci riesce, bisogna accettare anche le qualità degli avversari».

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