È uno spettacolo indecoroso, non certo di una città che aspira a fare del turismo una delle sue fonti economiche principali. Parliamo di alcuni palazzi istituzionali circondati da reti metalliche o di plastica che fanno bella mostra di sé in pieno centro cittadino. Alcuni cartelli avvertono che sono state installate perché si sono verificate cadute di calcinacci dai balconi, dalle facciate o dai cornicioni. E questo è lodevole. Ma non lo è il fatto che queste delimitazioni non hanno un carattere temporaneo, bensì, come accade spesso, permanente, dal momento che non esiste nessun intervento né di ripristino né di manutenzione. Gli edifici interessati sono quelli che ospitano la Guardia costiera sulla via Garibaldi, ormai da anni circondato da una rete metallica che prende tutto l’edificio che insiste su via Garibaldi e a girare sul torrente Boccetta e su corso Cavour, ma il discorso vale anche per il prestigioso Palazzo del Governo di piazza dell’Unità d’Italia nella sua interezza, interessando quindi anche la Questura in via Placida. Altro edificio è quello che ospita l’Ispettorato Forestale, in via Tommaso Cannizzaro, che da qualche mese è stato circondato da un’orrenda rete di plastica arancione tenuta da paletti di ferro che sono stati piantati al centro del marciapiede. Niente di più antiestetico e pericoloso per pedoni distratti. In tutti e tre i casi si tratta di edifici prestigiosi, di edifici realizzati durante la ricostruzione post-terremoto della città. Di palazzi che nel corso del tempo non sono stati sufficientemente attenzionati o sottoposti a una manutenzione adeguata, che impedisse il distacco di cornicioni o dei fregi delle facciate. Alla Prefettura sulla rete sono apposti dei cartelli in cui oltre a recitare che si temono crolli, invitando i pedoni a tenersi a debita distanza, c’è scritto “lavori in corso”, ma vi assicuriamo che i lavori si sono limitati alla posa della recinzione e basta. La situazione più imbarazzante è quella dello stabile della Guardia costiera di via Garibaldi, quello dove la rete persiste da alcuni anni e non si sa quando partiranno i lavori per risolvere il problema della caduta di calcinacci. Gli ingressi sono protetti da una sorta di casupola di legno ormai vecchi, sporchi e gonfi di pioggia. Ma non è finita qui, all’interno delle reti metalliche non solo è cresciuta una folta e avvolgente vegetazione tipica dei posti abbandonati, ma caritatevoli cittadini ci buttano anche cartacce e altri rifiuti. Chi deve intervenire? Chi ha il compito di far rispettare il decoro urbano? Chi dovrebbe chiedere conto ai vari enti coinvolti per gli eventuali ritardi sull’inizio dei lavori per rimettere in sicurezza gli edifici in questione e finalmente restituire ai cittadini tratti di strade e marciapiedi in pieno centro cittadino? Certo, verranno, forse, a dirci che non ci sono soldi o che si stanno per tenere o che si sono già tenute gare di appalto e che i lavori prima o poi cominceranno, fatto sta che la situazione non è degna di una città metropolitana.