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Messina, la ministra Bernini inaugurerà l'anno accademico dell'Ateneo: dottorato a Diana Bracco

Sarà la ministra dell'Università e della Ricerca Annamaria Bernini a inaugurare l'anno accademico 2022-2023 dell'Ateneo di Messina, nel corso della cerimonia che si terrà giovedì 23 marzo, alle ore 11 nell’Aula Magna “Vittorio Ricevuto” al Polo Papardo.

Dopo i saluti istituzionali e la relazione annuale del rettore prof. Salvatore Cuzzocrea, prenderanno la parola Simona Calabrese e la giovane iraniana Sara Borji, rappresentanti delle studentesse e degli studenti, a cui farà seguito l’intervento della ministra Bernini.

L’inaugurazione dell’anno accademico numero 475 per l'Ateneo peloritano, fondato nel 1548, proseguirà quindi con il conferimento del dottorato di ricerca honoris causa in Biologia applicata e Medicina sperimentale alla dott.ssa Diana Bracco, presidente e amministratrice delegata del Gruppo Bracco e vicepresidente Ricerca e Innovazione di Confindustria.

La laudatio sarà affidata alla prof.ssa Maria Cristina Messa, ordinaria di Diagnostica per immagini e Radioterapia presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, che già lo scorso anno intervenne aprendo in collegamento la cerimonia inaugurale nella qualità di ministra dell'Università. Nel corso della cerimonia il Coro di Ateneo e l’Orchestra Conservatorio “Arcangelo Corelli” eseguiranno degli intermezzi musicali.

Un'altra cerimonia che si annuncia quindi come particolarmente intensa: la governance di Ateneo ha mantenuto la location "interna" scelta già lo scorso anno dopo alcune edizioni tenutesi in luoghi simbolici della cultura peloritana, come il Museo regionale e il teatro Vittorio Emanuele. Lo scorso anno ospite d'onore fu Rula Jebreal, la giornalista e scrittrice italoisraeliana di origine palestinese che affidò al suo accorato intervento un messaggio di denuncia sociale sulla lotta per l'equilibrio di genere e l'annullamento del gap che penalizza il percorso formativo e lavorativo delle donne nel mondo, affermando: "L'istruzione mi ha resa una donna libera". Le fu conferito un dottorato honoris causa in scienze politiche per il suo impegno contro la violenza di genere. Nel corso della cerimonia intervenne in collegamento Patrik Zaki, lo studente egiziano imprigionato per motivi ideologici e per la cui liberazione anche l'Ateneo di Messina si è battuto. La testimonianza della comunità studentesca fu affidata alla studentessa afghana Tamara Karimi. E anche nell'edizione 2022-2023 sarà la voce di una studentessa internazionale, approdata a Messina da una terra dilaniata come l'Iran, a risuonare nei luoghi in cui la cultura annulla le frontiere costruendo una dimensione di libertà e uguaglianza.

 

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