Messina, tanti visitatori ai monumenti scelti per le “Giornate d’Autunno”. Una Lanterna accesa sul futuro della Falce
Ancora un grandissimo successo per le due Giornate del Fondo per l’Ambiente italiano, promosse dalla delegazione di Messina presieduta da Concetta Scimone. Dopo gli ottimi risultati di sabato anche ieri sono stati tantissimi i visitatori. Un'occasione unica per molti messinesi per scoprire bellezze e curiosità dei nostri beni architettonici. Quest’anno sono stati aperti al pubblico la chiesa di San Francesco all'Immacolata e la Lanterna del Montorsoli, nel cuore della Zona falcata. E soprattutto nella seconda sono stati numerosi i visitatori, tanto che gli organizzatori hanno anche deciso ieri pomeriggio di allungare un po' l'orario di visita. L’iniziativa avviata ha visto la collaborazione di Comune, Croce Rossa, associazione Amici dei Carabinieri e Scout. «Siamo sbarcati da Reggio Calabria, appena abbiamo saputo che grazie al Fai si apriva la Lanterna del Montorsoli». «Ho 74 anni, sono messinese e non ero mai venuto qui...». «Da questa terrazza si vede uno spettacolo unico, c’è una città nella città, ora ho capito veramente cos’è la Zona falcata». «Perché non me ne ero mai accorto?». Aristotele affermava che il sapere nasce dalla meraviglia, che l’uomo prova stupore davanti alle cose, e questo è il punto da cui si muove tutto il resto, il pensiero, la ricerca, l’azione, perché se non siamo capaci di meravigliarci, non possiamo neppure provare a “metterci in cammino”. Ecco, è quello che molti hanno provato ieri, ammirando Messina dalla cima della Lanterna di San Raineri. Il Fondo per l’Ambiente italiano, ancora una volta, grazie alle sue Giornate (di Primavera e di Autunno), consente a migliaia di persone di scoprire non solo beni storici e monumentali, luoghi e paesaggi spesso ignorati, ma soprattutto di ri-scoprire dentro di sé la capacità di meravigliarsi. E potremmo citare tanti altri commenti di visitatori che, approfittando della splendida ottobrata messinese, si sono messi in fila, per varcare la porta d’ingresso dell’antico Faro, per salirne le strette scale a chiocciola e per arrivare su quel balcone sospeso nell’azzurro, da dove si vede una città che neppure si conosce, una città nella città, tutto quello che è contenuto nelle zone militari “off limits”, tutto il verde, le bellezze e le brutture della Falce, dalla Stele della Madonnina agli Eurobunker, che ancora non si riesce a cancellare, anche se adesso sembra che l’Autorità di sistema portuale abbia deciso di agire in danno alla curatela fallimentare della società che ormai da anni avrebbe dovuto smantellare quegli ecomostri. Bravi gli studenti delle nostre scuole, a far da ciceroni, appassionandosi alla storia e ai monumenti della loro città. Generazioni che dovrebbero, però, essere messe nelle condizioni di potere vivere Messina così come dovrebbe essere realmente, viverla 365 giorni l’anno e non solo nelle Giornate del Fai o delle Vie dei Tesori. Proprio il Fondo per l’Ambiente ha il merito di aver portato, negli anni, decine di migliaia di visitatori all’esterno e all’interno di beni che, se ne facessimo l’elenco, sono quasi tutti inaccessibili nella “normalità”: la cripta del Duomo, la Badiazza, Castel Gonzaga, il Castellaccio, la Lanterna... E c’è un altro merito che va attribuito ai volontari del Fai, e a tutti coloro (non può non venire in mente la straordinaria opera di divulgazione, frutto di un impegno quotidiano e di un amore infinito per Messina, da parte del compianto Franz Riccobono) che si battono per valorizzare i tesori di casa nostra: riaccendere i riflettori sulla porzione più preziosa del nostro territorio. Chi c’è stato ieri, lo ha capito, molti per la prima volta: la Falce è veramente la parte più bella di Messina, la nostra “Manhattan” senza grattacieli, il fiore all’occhiello che potrebbe, e dovrebbe, come il loto dal fango, spuntare all’improvviso dal letamaio in cui per decenni lo si è lasciato sommergere e sprofondare. Ieri se ne è avuta un’altra piccola ma importante conferma. Migliaia di messinesi hanno invaso le aree antistanti la Lanterna. E in centinaia, famiglie con bambini e anziani, hanno vissuto la domenica nel verde del parco San Raineri. E tanti ragazzi hanno giocato a basket nel campo realizzato grazie alla donazione fatta dall’ex sindaco Renato Accorinti. Piccoli segnali, che fanno capire quanto potrebbe essere meravigliosa l’intera Zona falcata, bonificata, recuperata, valorizzata, dal ponte del Cavalcavia all’area dell’ex inceneritore, alla Real Cittadella, alla Lanterna, all’Istituto talassografico, alle spiagge, fino al Forte San Salvatore e alla Madonnina che ogni giorno benedice questa città. Parole che sono state dette e scritte infinite volte. Ma bisogna continuare a crederci, quello che più conta è la tenacia, la capacità di meravigliarsi, di provare ancora stupore, e rabbia, e indignazione, e ricominciare a lottare per rendere quella Messina vista ieri, la Messina di tutti i giorni, di tutte le stagioni, bella per come merita di essere. Quest’anno alle “Giornate d’Autunno”, dopo le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, per guidare i visitatori, sono tornati gli apprendisti ciceroni provenienti dagli Istituti cittadini Ainis, Archimede, Minutoli-Quasimodo-Cuppari, Tremestieri “Gaetano Marino”, Giuseppe Mazzini, Giuseppe Catalfamo, Cannizzaro-Galatti, Verona-Trento. Gli studenti hanno il supporto dei narratori e del personale di istanza alla Base militare per la Lanterna; mentre il contributo musicale è dell’orchestra scolastica “Carmelo Puglia” della scuoa Paino Gravitelli.