Non c’è Autunno senza il Fai. Le due Giornate del Fondo per l’Ambiente italiano, promosse dalla delegazione di Messina presieduta da Concetta Scimone, come ogni anno, diventano un appuntamento irrinunciabile per scoprire, o riscoprire, beni monumentali, luoghi, paesaggi, che spesso neppure chi risiede nella nostra città conosce. L’iniziativa avviata ieri, e che proseguirà, oggi, vede la collaborazione di Comune, Croce Rossa, associazione Amici dei Carabinieri e Scout. Quest’anno sono stati aperti al pubblico la chiesa di San Francesco all'Immacolata e la Lanterna del Montorsoli, nel cuore della Zona falcata.
Il tempio di viale Boccetta, il cui rettore è padre Nestor Livera, si è mostrato ai messinesi, e ai turisti, in tutta la sua maestosità dall’accesso principale, normalmente chiuso, dove si trova la statua del Santo di Assisi, opera dello scultore messinese Antonio Bonfiglio. L’imponente chiesa, seconda per ampiezza solo al Duomo, presenta un’unica navata centrale, un transetto e tre absidi merlate. Linee rigorose, austere e al contempo magnifiche, movimentate dal dinamismo e virtuosismo degli archi ogivali. Le absidi originarie furono immortalate da Antonello da Messina che le dipinse come sfondo de “La Pietà”, custodita al Museo Correr a Venezia. Anche nel “Crocifisso tra la Vergine dolente e San Giovanni” (1475), oggi alla National Gallery di Londra , tra le diverse parti della città, nel dipinto possiamo scorgere il prospetto laterale di San Francesco e il torrente Boccetta. La chiesa fu edificata nel secolo XIII con l’arrivo dell'Ordine francescano dei Frati Minori e rappresenta il primo tempio francescano in Sicilia. La prima pietra del costruendo edificio fu benedetta da Papa Alessandro IV. S. Francesco fu visitata nel 1221 da San Antonio da Padova che giunse a Messina, a causa di una tempesta al rientro del suo viaggio in Marocco e qui soggiornò per alcuni mesi. La chiesa fu abbellita artisticamente nel XV secolo, diventò cappella reale per i regnanti di Aragona ed ospitò i monumenti sepolcrali di Federico IV d’Aragona e della madre Elisabetta di Carinzia. Decaduta, come molti siti e monumenti messinesi per le rovinose leggi eversive post -unitarie, fu devastata da un incendio nel 1884 per crollare a causa del terremoto del 1908. Fu ricostruita su progetto dell’ingegnere Francesco Valenti con il parziale riutilizzo di elementi strutturali, come le imponenti e stupende absidi, i fregi ed i paramenti originari. Fu riaperta al culto il 25 novembre del 1928. Molte delle sue opere di rilievo oggi si trovano al Museo regionale.
La Lanterna del Montorsoli, edificata nel braccio di San Raineri presentava una torretta già in epoca normanna, ma dalla metà del 1500 la struttura duecentesca venne rivisitata dagli spagnoli. Nel 1547 fu affidato il compito di progettare e costruire il monumento a Giovanni Angelo Montorsoli, l’artista toscano presente in città per la realizzazione di opere come la Fontana del Nettuno, di Orione, l'apostolato del Duomo. L’imponente torre, in esercizio già nel 1554, è di forma quadrata; col faro costruito con forti bugne di pietra siciliana, rappresenta un edificio simbolo delle opere legate al mare dello Stretto e a Messina , strategici nel mar Mediterraneo. In questa edizione, l’undicesima, sarà possibile visitare tutti i livelli del faro fino a giungere alla terrazza panoramica da cui si può ammirare con un punto di osservazione privilegiato, tutta la città. La Lanterna venne edificata tra il 1555 e il 1557. Il Montorsoli utilizzò parte della struttura preesistente dei ruderi del Monastero dedicato all’eremita San Raineri, risalente al XIII secolo, progettando un corpo di fabbrica a forma di piramide tronca. La struttura si sviluppa su tre piani, con camere a pianta quadrata con soffitti a volte, una scala a chiocciola in pietra che porta al terrazzo dove era posizionata la loggetta della lanterna. Alla fine del 1700 alla Lanterna fu aggiunto un bastione a scopo difensivo e nella seconda metà del 1800, fu aggiunta la torretta ottagonale sede delle apparecchiature del Faro. L’elemento architettonico turrito, dalle larghe mura e fondazioni, raggiunge i 42 metri.
Le scuole impegnate
Quest’anno alle “Giornate d’Autunno”, dopo le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, per guidare i visitatori, sono tornati gli apprendisti ciceroni provenienti dagli Istituti cittadini Ainis, Archimede, Minutoli-Quasimodo-Cuppari, Tremestieri “Gaetano Marino”, Giuseppe Mazzini, Giuseppe Catalfamo, Cannizzaro-Galatti, Verona-Trento. Gli studenti hanno il supporto dei narratori e del personale di istanza alla Base militare per la Lanterna; mentre il contributo musicale è dell’orchestra scolastica “Carmelo Puglia” della scuoa Paino Gravitelli. La chiesa di S. Francesco è visitabile anche oggi con orario unico dalle 12,30 alle 18 e ultimo ingresso alle 17, mentre la Lanterna potrà essere ammirata dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18 (ultimo ingresso alle 17).
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