Tre milioni di passi per un percorso lungo circa 1800 chilometri lungo lo Stivale: si concluderà domenica con l’arrivo al santuario di Padova il Cammino di Sant’Antonio, uno straordinario itinerario di fede partito da Capo Milazzo il 30 giugno scorso che ha toccato i luoghi principali dedicati alla figura del Santo taumaturgo. Fra le pellegrine e i pellegrini partecipanti all’ultima tappa da Monselice a Padova portando con sé la sua reliquia, un gruppo dell’arcidiocesi messinese proveniente da Messina e Milazzo guidato dal rettore del santuario della cittadina tirrenica padre Carmelo Russo e da uno dei camminatori Antonio Tavilla, che insieme ad altri due messinesi ha compiuto l’intero percorso siciliano. Con loro anche l’artista milazzese Mariagrazia Toto, cui si deve la realizzazione dell’installazione “Voca me”, una grande Croce in legno grezzo collocata in mare in occasione della rievocazione storico simbolica del naufragio di Sant’Antonio e divenuta per questo un simbolo di speranza e salvezza. La Croce, rivestita con pezzi di legno recuperati dalle vecchie barche dei pescatori del borgo marinaro di Vaccarella (gli stessi che accolsero Antonio naufrago 800 anni fa), che ha inaugurato il progetto “Antonio 20-22”, è stata portata a Padova per l’occasione. Diversi gli eventi proposti nell’ambito dell’iniziativa apertasi il 27 marzo 2021 con la rievocazione storico-simbolica del naufragio del Santo: la mostra “la Voce e il Miracolo” a Palazzo D’Amico, la giornata dei “Corpora Domini” per riflettere sui naufragi nel Mediterraneo, il Festival Antoniano con la mostra fotografica “L’abbrivio”, realizzata dal fotografo Antonio La Malfa e la proiezione dei docu-film: “A.D. 1221. Il primo cammino di Antonio” - del regista padovano Michele Carpinetti - e “Antonio il Santo venuto dal mare”, del regista locale Emanuele Torre. Domani la chiusura del Cammino (che ha fatto anche a Messina il 2 luglio scorso, al tempio di S. Francesco all’Immacolata) con la solenne celebrazione nella Basilica del capoluogo veneto presieduta dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. Fra i luoghi più suggestivi visitati i due santuari del Noce e della Visione a Camposampiero, borgo a circa 20 chilometri da Padova: il primo, fu eretto nel 400 in prossimità di un albero di noce dove Sant’Antonio si fece costruire un piccolo riparo per dedicarsi alla contemplazione nella massima quiete, mentre il secondo custodisce al suo interno - incorporata e trasformata in cappellina - la cella della Visione, dove il conte Tiso vide comparire Gesù Bambino tra le braccia di Antonio.