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Turismo, Furnari verso il salto di qualità

La risorsa del turismo è incentrata quasi esclusivamente sulla balneazione, non ancora sfruttate e valorizzate le grandi potenzialità del territorio collinare

Incastonato tra mare e colline, il comune di Furnari potrebbe diventare un importante polo turistico della Sicilia. Da troppo tempo questa zona, infatti, aspetta di fare quel salto di qualità che gli consentirebbe di risollevare la sua economia, puntando sull’importante risorsa costituita dal turismo, quasi esclusivamente balneare, mentre non sono state ancora sfruttate e valorizzate le potenzialità del territorio collinare. Giunti ormai quasi al termine della prima stagione turistica che segue le fasi più critiche della pandemia da Covid-19, i dati evidenziano una concentrazione delle presenze dei vacanzieri nei fine settimana, in prevalenza italiani, con picchi nei mesi da giugno alla metà di agosto, con il turismo straniero che predilige invece i periodi di inizio e fine estate.
In termini percentuali – secondo le stime degli imprenditori del complesso turistico di Portorosa – si è complessivamente registrato un buon 40 per cento in meno di presenze rispetto ai livelli prepandemia.

«Quest’anno la stagione si è ridotta ai soli fine settimana, purtroppo – è l’analisi dell’imprenditore Giuseppe Di Fresco, che col fratello Vincenzo gestisce attività di ristorazione e ricettive–. Invece di affittare casa per tutto il mese, si è approfittato delle occasioni, prendendo i tre giorni di venerdì, sabato e domenica».
Le cause sono probabilmente da ricercarsi nell’inflazione galoppante e nella preoccupazione per i rincari del costo dell’energia che hanno, di fatto, frenato le spese delle famiglie. «C’è timore per le conseguenze dell’attuale situazione internazionale – aggiunge –. Sento i clienti parlare delle bollette, dei possibili aumenti».
In controtendenza, il settore dei lidi balneari ha riscontrato un numero di presenze se non pari, forse anche superiore ai periodi antecedenti alla pandemia.
«Abbiamo avuto più persone rispetto a due anni fa – commenta Giuseppe Genovese, titolare di uno dei lidi più frequentati di Tonnarella –. Siamo riusciti a lavorare meglio e in modo più organizzato».

Tutte le realtà economiche interpellate evidenziano, tuttavia, come la carenza di adeguati servizi di collegamento rappresenti una forte limitazione alle potenzialità turistiche del territorio, inoltre viene auspicata, per il futuro, una maggiore sinergia tra amministrazione comunale e operatori turistici del comprensorio e l’esigenza dare al settore un assetto più organizzato abbinandolo a politiche di destagionalizzazione turistica che consentano la redistribuzione dei flussi su periodi più lunghi.

Ha provato a dare impulso all’intero settore anche il ritorno degli eventi all’aperto, veri e propri catalizzatori di presenze, come il “Tonnarella fish food”, la kermesse tematica inserita all’interno del circuito dello “street food” siciliano, tenutasi a fine agosto nel parco urbano della frazione marinara. Fortemente voluta dall’amministrazione comunale furnarese, punta a diventare il riferimento estivo locale per gli appassionati del turismo enogastronomico.

Il discreto afflusso di visitatori durante le tre serate della prima edizione, sembra dimostrare come manifestazioni di questo genere possano rappresentare un potenziale volano non solo per il turismo, ma anche per la crescita delle realtà economiche locali. Ne è convinto Girolamo Sidoti, giovane imprenditore di Oliveri nel settore delle birre artigianali.
«Questi eventi, hanno una duplice funzione – spiega – a tutto vantaggio dell’economia turistica e della crescita degli altri comparti economici, poiché attraggono un considerevole numero di visitatori, anche in periodi di non alto flusso turistico, e permettono inoltre alle aziende di farsi conoscere. Se poi il prodotto piace, queste vengono ricercate successivamente sia dal consumatore finale che dagli operatori del settore della ristorazione e della distribuzione alimentare».

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