Non ce l'ha fatta, ha perso la sua battaglia più importante, lasciando nello sconforto quanti lo hanno amato ( e continueranno ad amarlo) e apprezzato in tutta la sua esistenza. Se n'è andato uno dei personaggi storici della movida messinese degli anni '80 anche se Enzo Russo, dalla sua consolle di dj, non si era mai allontanato dopo il periodo del boom. Ma Enzo Russo è stato tanto altro oltre la passione per la musica. Un padre, un marito e soprattutto, una gran bella persona.
Dj anticonformista
Non un dj qualunque negli anni in cui la musica era davvero al centro di una serata in discoteca. Quando non era consentito "toppare" una sola traccia dei dischi in vinile che poggiavi sui piatti. Enzo Russo amava osare (Once in a lifetime dei Talking Heads la sua apertura di serata!). Non i brani riempi pista con i quali si andava sul sicuro, lui voleva imporre la "sua" musica ed alla fine c'è riuscito. "Si va a ballare lì, c'è Enzo Russo", amavano dire molti giovani di quell'epoca programmando la serata da trascorrere in discoteca. Insomma, una sorta di marchio di fabbrica, una garanzia di divertimento. E così è stato per tanti anni ancora, quando amava cimentarsi anche con gli amici più stretti ed in serate amarcord, con i dischi di sempre che gelosamente custodiva. In uno degli ultimi post sul suo profilo FB Enzo scriveva:
Il ricordo di Maurizio Presente
"Enzo non fu mai un grande dj…nel senso stretto etimologico del termine moderno… Fu un grandissimo selezionatore, e soprattutto un personaggio storico che fece scuola in un preciso momento musicale di svolta generazionale, divenendo un faro per generazioni di dj. A scriverlo su FB è Maurizio Presente, ancora oggi tra i più quotati dj messinesi. Lui stesso sorridendo me lo diceva spesso: miscelazioni lunghe, battute, ottave, cursore aperto, effetti, non erano questi il suo mood, preferiva il gusto alla tecnica, la scelta musicale alla perfezione dei passaggi". A un certo punto Enzo suonò - continua Maurizio Presente - il rock in discoteca, apri’ le menti del popolo della notte alla new wave da poco nata ed in costante crescita e gradimento; il tempio di questo nuovo fenomeno fu l’Ikebana, a Sant’Alessio, in consolle lui e Alfredo Reni scrissero a quattro mani una pagina di storia mai più ripetuta, una storia musicale che per la prima volta vedeva Catania inseguire Messina e non invece dettare le mode e i percorsi.