Simbolismo religioso e tradizione sono i segni della devozione mariana dei messinesi racchiusi nel Cero votivo di 50 chili della Madonna Assunta realizzata dall’antiquario Francesco Forami presidente del Gruppo storico “Vara e Giganti”, portato a spalla da 12 membri della confraternita di S. Camillo coordinato da Salvatore Comunale. L’opera è abbellita con 4 gonfaloni che ritraggono la Vara, la Madonna della Lettera (fronte e retro) e uno dei simboli della città di Messina (la croce oro in campo rosso ai lati), sovrastati da sei bandiere (3 con i colori del Vaticano bianco e giallo, e 3 con i colori della Vara bianco e azzurro). Alla base, su due livelli, 12 angeli e putti alati in legno e cartapesta.
Il cero giunto a piazza Castronovo, sarà benedetto fra poco dall’arcivescovo Giovanni Accolla nel corso della tradizionale messa sotto il Cippo della Vara, che apre i momenti liturgici della solennità dell’Assunta. Ai piedi della Vara è stato collocato il simulacro della Beata Vergine Maria Dormiente che quest’anno, per la prima volta, è stata esposta in Cattedrale. Il significato dell’opera di particolare bellezza (custodita nel monastero di Montevergine), è da ricondurre alla più antica iconografia dell’Assunzione, la “Dormitio Virginis”; dal punto di vista teologico, Maria sarebbe passata dal sonno profondo all’assunzione in anima e corpo, passando attraverso i sette cieli. La gratitudine dell’assessore alla cultura del Comune di Messina Enzo Caruso al Gruppo storico “Vara e Giganti” e all’associazione “Messina Sacra” presieduta da Giacomo Sorrenti per essersi fatti promotori, assieme all’amministrazione comunale, di due iniziative particolarmente significative dal punto di vista religioso e della tradizione.
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