Ha sorpreso tutti raggiungendo nel 2019 Londra in bicicletta per portare a compimento una scommessa fatta con il figlio Michele. Mentre ora, Domenico Romano, spadaforese doc, è pronto per la prossima incredibile avventura sotto i cieli. E proprio il 6 giugno partirà con altri compagni di viaggio alla volta di Capo Nord e attraverserà 10 nazioni. Una pedalata vigorosa che durerà secondo il crono-programma circa 40 giorni e che porterà ancora una volta a riflettere su argomenti importanti: l'impegno silente e prezioso del volontariato e le tematiche riguardanti la tutela dell’ambiente. «Stavolta – racconta Domenico – non sarò solo a scrivere questa storia. Con me “decollerà” una mia vecchia conoscenza, un caro amico, Pietro Lo Bue, con il quale è maturata l'idea. Ogni anno, infatti, viene organizzata una gara che si chiama NorthCape 4000 e la destinazione, quella di Capo Nord, è considerata iconica da tutti. Non solo da cicloturisti appassionati e sportivi di ogni genere, ma anche da camperisti, e quando discutevamo sulla possibilità di parteciparvi ci siamo resi conto che non aveva senso per due siciliani, uno di Spadafora e l'altro di Pozzallo, partire da Rovereto, lo "start" ufficiale della "competizione" su due ruote. Cosi abbiamo rivisto il piano adattandolo alle nostre esigenze e alla nostra area geografica di appartenenza ». I due, così , hanno deciso di unire idealmente, e non solo, tutta l'Europa. Dal punto più a Sud , a quello più a Nord, decidendo di partire da Lampedusa, porta d'Europa, un luogo simbolico che è diventato primo approdo di speranza per tanti ragazzi, partiti e fuggiti, spesso, dai loro paesi in cerca di un futuro migliore. «Come si dice in questi casi – continua Romano – abbiamo pianificato il tutto o quasi. Sono circa 7500 chilometri totali. Vorremmo arrivare in quaranta giorni, e per questo si tratta di una sfida nella sfida perché dovremmo pedalare con la nostra bici da corsa per 200 chilometri al giorno. E con noi ci saranno Francesca Giovarini e Nino Lentini, coppia di camperisti, che ci supporteranno durante il percorso e ci permetterà di ottimizzare i tempi e i costi, perché a loro affideremo anche le nostre provviste e in più non avremo il problema di cercare un posto dove pernottare». Anche questa volta brillerà forte la solidarietà e a sostenere la lunga entusiasmante avventura ci saranno l' Avis, la Misericordia, l’Admo, e l'associazione “Fabrizio Ripa”. Verranno raccolti fondi da destinare per una finalità benefica, che verrà comunicata a fine corsa. «L'iniziativa, denominata “Bike for climate”, è patrocinata da Legambiente e il vessillo campeggerà sia sulle bici che sulla casa a 4 ruote. E gode al momento del patrocinio gratuito dei Comuni di Venetico, di Pozzallo e di Lampedusa. E anche questa volta, con la scusa della pedalata particolare, si sensibilizzerà l'opinione pubblica su temi a me cari : l'importanza dei volontari nella società civile e sul grande apporto che possiamo dare noi per migliorare la terra in cui viviamo soggetta a repentini cambiamenti climatici. Infatti, la domanda sorge spontanea: se è possibile raggiungere un posto lontano come la Norvegia in bici, mi chiedo come mai non si riesce a prendere il mezzo a due ruote per fare spostamenti minimi come comprare il pane. Insomma, secondo noi, utilizzare la bici a favore dell'ambiente non è per nulla impossibile». Romano, che ha alle spalle un primo libro in cui ha cristallizzato la sua avventura, ci anticipa che probabilmente anche questa volta gli toccherà scrivere una seconda fatica letteraria: «Di sicuro prenderemo appunti – conclude ridendo con il solito umorismo che lo caratterizza – ma prima è meglio pensare all'arrivo e poi al resto. Anche perché ancora oggi guardandomi allo specchio mi chiedo se ho qualche rotella fuori posto». I due cicloturisti per passione, scortati dal camper, passata l'Italia toccheranno Austria, Polonia. Repubblica Ceca, Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia, Svezia e infine la Norvegia, per giungere fino alla punta nord dell' isola di Magerøya. Partiranno d' estate, come ribadiscono, e saranno pronti ad affrontare tutte le condizioni meteo che incontreranno. Ma sarà soprattutto l’esperienza umana, il confronto con le persone lungo il percorso, a segnare la nuova avventura.