Indossare il camice bianco non era mai stato nei progetti del messinese Augusto Leone. Eppure oggi, il ragazzo a soli 25 anni, sta costruendo una brillante carriera nel campo della ricerca clinica e della Neurochirurgia in Germania. Una passione che è sbocciata quasi per caso, grazie al nonno, che un giorno, venuto a conoscenza degli imminenti test di ingresso al corso di laurea in medicina, lo ha spinto a iscriversi e a partecipare. «Ammetto – racconta il giovane – di aver provato i quiz solo per accontentare mio nonno. Non mi ero preparato, perché non avevo mai desiderato intraprendere la professione di medico. Quando poi ho scoperto di aver superato la prova, ho deciso di proseguire su questa strada, che si è rivelata essere quella giusta».
Augusto sta svolgendo la specializzazione in Neurochirurgia all’Ospedale tedesco di Karlsruhe, sede distaccata dell’Università di Friburgo e centro di riferimento per le patologie cerebrovascolari. Il suo reparto inoltre, collabora attivamente con il celebre Karlsruhe Institute of Technology, utilizzando strumenti robotici e dispositivi all’avanguardia. Un luogo quindi, che ha tutte le caratteristiche per renderlo un eccellente neurochirurgo. L’interesse per il sistema nervoso è emerso sin dai tempi in cui era uno studente dell'Università di Messina, quando ha scelto il reparto di Neurochirurgia del Policlinico cittadino, per effettuare l’internato al terzo anno.
E sempre durante il periodo universitario, il giovane ha deciso di trascorrere alcuni mesi all’estero, iniziando anche a studiare la lingua tedesca: «Sono stato a Leeds in Inghilterra e poi a New York negli USA – ricorda il giovane –. Proprio quest’ultima esperienza ha segnato il mio ingresso nel mondo della ricerca, perché ho avuto la possibilità di essere inserito in un gruppo di ricercatori che si occupava di traumi cranici». Il messinese ha poi potuto presentare, con orgoglio, parte della ricerca svolta in America, nel corso dei convegni “Eans Trauma&Critical Care Update Meeting” a Milazzo e “Nordic Neurotrauma Conference” a Lund, in Svezia. Dopo la laurea all’Ateneo peloritano, Augusto è volato in Germania, a Tübingen, dove è rimasto due mesi, decidendo durante quell’esperienza di proseguire il suo percorso professionale in Germania. «Sono stato assunto subito qui a Karlsruhe – spiega il venticinquenne – dove ho iniziato la specializzazione, dopo aver fatto il necessario esame di tedesco medico».
E proprio lo scorso aprile, ha concluso il suo primo anno, con all’attivo ben 70 operazioni. «Qui in Germania – precisa il messinese – si predilige una formazione di tipo pratico. Per esempio, si permette agli specializzandi di fare il turno di notte da soli, già dopo tre mesi. Un approccio sicuramente diverso da quello italiano, ma che consente di crescere moltissimo». Quando non è impegnato in reparto e in sala operatoria, dedica il proprio tempo alla ricerca: sono tanti i progetti a cui sta lavorando al momento, tra cui uno in collaborazione con l’Ospedale universitario della Charité a Berlino e il Policlinico di Messina. Nonostante vivere all’estero gli stia regalando tante soddisfazioni, il desiderio di Augusto è quello di poter rientrare in Sicilia, una volta terminata la specializzazione: «Sono nato a Messina e cresciuto a Villafranca – commenta il giovane – e non ho nessun problema ad immaginare il mio futuro nel luogo in cui ho iniziato a muovere i primi passi nel campo della medicina e dove tornerei a vivere volentieri».
Caricamento commenti
Commenta la notizia