Dalla terra al cielo, attraversando oceani e foreste, spiagge sconfinate e affascinanti deserti, con il desiderio di scoprire le bellezze di un mondo racchiuso nei racconti che ogni giorno condivideva con l’adorato nonno Carmelo. Quella del piccolo Davide Maccarone, scomparso lo scorso 24 settembre a causa di una grave malattia, è una storia di gentilezza e speranza capace di superare i confini della morte. Era un bambino solare e diligente, sempre proteso alla conoscenza di cose nuove; le scienze e la geografia le sue discipline preferite, perché gli permettevano di viaggiare con la mente alla scoperta della bellezza. Oggi il collegio S. Ignazio, dove Davide frequentava la quinta classe della scuola primaria, ha voluto ricordarlo intitolandogli la nuova aula multidisciplinare: “Il giro del mondo in un giorno” è il tema della sala, dove alunne e alunni della scuola potranno “salpare” alla volta dei cinque continenti, attraverso un innovativo percorso di comunicazione multimediale e multisensoriale (fatto di colori, profumi e spazi tridimensionali), che permetterà loro di conoscere le meraviglie del mondo. Nonostante l’infermità fisica, lo sguardo particolarmente espressivo gli permetteva di condividere con gli altri ogni sua emozione: gioia, dolore, disagio e anche il dissenso di fronte a qualsiasi forma d’ingiustizia. “Davide era sempre dalla parte dei più deboli”, racconta mamma Giusy rivelando che “per lui la scuola era tutto: gioco, partecipazione, conoscenza, amicizia”. Quel Collegio dove il piccolo si era formato sin dalla scuola dell’infanzia era diventato “la sua seconda casa”, un luogo dove “ogni bambina o bambino può scoprire e mettere a frutto le proprie risorse, al di là dei limiti personali”. A benedire l’aula - alla presenza della dirigente del Collegio Maria Muscherà e del direttore Gianluca Busacca, delle massime autorità civili e militari, dei docenti del piccolo Davide (Katia Zappia, Loriana Rinaldo, Rosy Siracusa, Valeria De Cola e degli operatori Santino Carnabuci e Tindaro Dolcezza), dei genitori Giusy e Massimiliano con i nonni Liliana e Carmelo - è stato il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro, il quale ha sottolineato il valore della testimonianza di questo bambino, esempio di amicizia e fraternità universale: “Davide è una stella polare che illumina il nostro cammino, spronandoci a dilatare il cuore alle dimensioni del mondo senza barriere né reticenze”. Particolarmente toccante la testimonianza della dirigente Muscherà e della collega Carla Fortino che l’ha preceduta alla guida della scuola: “Davide è una presenza viva in mezzo a noi, la sua testimonianza è una lezione d’inclusione e valorizzazione della diversità che conferma l’opera educativa di questo istituto alla luce degli insegnamenti dei Gesuiti”, ha detto la Muscherà. Alle compagne e ai compagni di classe, i genitori hanno consegnato diversi doni, simbolo “dell’unione fra mondi lontani e dell’accoglienza da riservare ai più piccoli”: un orso polare e uno scimpanzè di peluche, due mongolfiere stilizzate e alcuni libri sulle meraviglie del mare, le costellazioni e lo spazio, che il piccolo amava tanto. Il prossimo 4 maggio, in occasione dell’11mo compleanno di Davide, sarà allestito nella palestra della scuola un Planetario, su iniziativa della famiglia. Stamane nei locali dell'istituto, nell’ambito dei festeggiamenti per il quinto centenario della conversione di S. Ignazio di Loyola - avvenuta nel 1521 a seguito della battaglia di Pamplona - e del quarto centenario della sua canonizzazione, è stata inaugurata la mostra sulla presenza dei gesuiti a Messina, allestita nell’aula magna della scuola. L’iniziativa, in collaborazione con il gruppo pastorale del Collegio diretto dalla docente Desirèe Barrile, patrocinata dalle associazioni culturali Cara Beltà e Messina Sacra presiedute da Milena Romeo e da Giacomo Sorrenti (docente del Collegio) che ne hanno curato la realizzazione e l’allestimento, ha visto la partecipazione delle studentesse e degli studenti del quarto e quinto anno del liceo. La mostra - composta da pannelli didattici, antichi cimeli, incisioni e riproduzioni di abiti d'epoca (queste ultime messe a disposizione dalla Compagnia rinascimentale della Stella presieduta da Giuseppe Amato) - testimonia il valore del legame fra S. Ignazio e la città di Messina; si deve a lui la nascita in città del primo Collegio dei Gesuiti fondato nel 1548, modello per le innumerevoli strutture educative che l’ordine diffuse in tutto il mondo cattolico come caratteristica principale della propria attività all’interno della Chiesa, divenuto successivamente sede della prima Università di Messina, inizialmente gestita dalla stessa Compagnia. Per l’occasione sono stati esposti anche un dipinto del 700 che raffigura il santo, realizzato dal pittore messinese Giuseppe Paladino (custodito nella chiesa di Gesù e Maria delle Trombe) - che il Collegio provvederà a far restaurare - e una lettera autografa che S. Ignazio inviò alla badessa di Montalto nel 1550, sopravvissuta alle catastrofi e agli eventi bellici che distrussero la città e custodita ancora oggi nel santuario sul colle della Caperrina. All’inaugurazione della mostra, che sarà visitabile fino alla fine di giugno, sono intervenuti, oltre alla dirigente del Collegio Maria Muscherà con il direttore Gianluca Busacca, i curatori Milena Romeo e Giacomo Sorrenti, padre Jimmy Bartolo e il prof. Filippo Grasso delegato del rettore dell'Ateneo di Messina per il settore turistico. L’inaugurazione è stata preceduta dalla messa solenne presieduta dal vescovo ausiliare Cesare Di Pietro e concelebrata dal gesuita maltese padre Jimmy Bartolo, presidente della Fondazione Gesuiti Educazione, dal salesiano don Gianni Russo, direttore dell’Istituto teologico San Tommaso e rettore della chiesa di Gesù e Maria delle Trombe, e da padre Giuseppe Sabato, parroco di San Domenico; l’animazione musicale è stata curata dalla corale della scuola diretta dal docente di musica Gabriele Papalia e il servizio liturgico dal gruppo dei ministranti del Collegio coordinati dal prof. Giacomo Sorrenti.