La voglia di partire e trovare la sua strada in giro per il mondo, contando solo sulle sue forze, gliel'ha trasmessa il nonno paterno, che più di cinquant'anni fa ha lasciato Capizzi assieme alla famiglia, per inseguire il sogno americano e trasferirsi negli Usa. Trentadue anni e lunghi capelli biondi, Deborah Intili, è nata a Vigevano da mamma veneta e papà siciliano trapiantato in America, ma è cresciuta tra Villafranca e Messina. «Mio padre è un cardiochirurgo – racconta – e mentre si trovava temporaneamente a Pavia per lavoro, ha conosciuto mia madre, scegliendo così di restare in Italia per amore e tornare poi in Sicilia, la sua terra di origine». Oggi Deborah, dopo aver completato gli studi tra Messina e Chicago, vive e lavora a Malta in qualità di “legal and compliance excutive” dell’azienda “The Sovereign Group”, società specializzata in servizi finanziari, che ha sedi in tutto il mondo.
«Il mio ruolo – precisa la giovane – è quello di garantire che l’azienda agisca in conformità alle normative e regolamentazioni maltesi ed europee nel campo dei servizi finanziari, in modo da fornire ai nostri membri un servizio trasparente e in linea con le leggi vigenti». Una carriera costruita con sacrificio e intraprendenza, qualità già scritte nel suo dna. «Mio nonno – spiega – ha svolto la professione di barbiere in America, dove risiede ancora oggi, lavorando sodo fino ad ottant’anni e riuscendo a far laureare ben quattro figli. Per me lui rappresenta un vero eroe». Entrambi i genitori, inoltre, le hanno insegnato l’importanza di viaggiare e confrontarsi con culture diverse dalla propria, mandandola spesso da sola a trascorrere le vacanze estive con i nonni a New Lenox, negli USA. E proprio il desiderio di incontrare persone e colleghi di nazionalità differenti e continuare a coltivare l’inglese, l’ha spinta ad inseguire il sogno di lavorare all’estero. I primi passi del suo percorso però, Deborah li ha compiuti nella città dello Stretto. «Mi sono diplomata al liceo classico La Farina – ricorda – e successivamente ho conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università di Messina. Ho anche svolto i diciotto mesi di pratica in uno studio legale e il tirocinio con il dott. Fabio Gugliotta, giudice delle indagini preliminari di Barcellona. Esperienze che mi hanno fatto crescere non solo da un punto di vista professionale, ma anche umano». Poi la decisione di volare in America, per frequentare un Master di due anni alla “Loyola University Chicago School of Law”, specializzandosi in “Corporate law and corporate compliance”. «Negli Usa – spiega Deborah – ho trovato un sistema accademico totalmente diverso dal nostro e molto meritocratico, in cui gli studenti stranieri non sono discriminati in nessun modo e i professori sono molto disponibili. In quel periodo, ci sono stati anche dei momenti difficili, ma non ho mai considerato l'idea di arrendermi. É stata una parentesi bellissima ed entusiasmante». Raggiunto questo traguardo, è iniziata l’avventura maltese. La professione l'ha portata lontano, ma il legame con la Sicilia rimane saldissimo: «Il mio amore nei confronti di questa terra è aumentato».
1 Commento
Pericle
24/01/2024 17:18
È bellissimo leggere ancora di queste storie. Nel ripercorrere le avventure di Deborah non posso fare a meno di ricordare gli ormai lontani anni della mia gioventù, quando con pochi dollari in tasca di giorni lustravo le scarpe in un albergo di Wall street e la sera spendevo la sudata paga mettendo i dischi di Elvis al juke box del diner vicino casa. Erano gli anni 80, gli anni in cui tutto poteva succedere, per questo capisco bene i momenti difficili che Deborah come chiunque altro di noi espatriati ha dovuto sopportare. Gli affitti arretrati, le bollette insolute, qualche cipolla sgraffignata di soppiatto dal greengrocer. Ma anche questo faceva parte del gioco, e noi, quando abbiamo deciso di prendere quell'aereo o (come nel mio caso) quella nave, lo abbiamo accettato. Il legame con la mia terra natia non è mai scomparso, l'adolescenza a Curcuraci resta tra i ricordi più prezioso che custodisco nel mio cuore. In sudamerica un mio caro amico chiama quelli come noi (gli espatriati) "i mestizi" sangue misto, a simboleggiare queste nostre doppie radici. Ecco alla nostra Deborah vorrei augurare questo, di sentirsi ovunque a casa, di piantare le sue radici ovunque, e di non dimenticare la sicilianità che è in lei. A presto, grande Mestiza!