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Un "waterfront da sogno", gli architetti lanciano dieci idee per Messina FOTO

Dallo Stretto come "piazza principale della città" alla rada San Francesco spiaggia balneabile, dalla Dogana come "Eataly" siciliano al viale Boccetta come boulevard parzialmente pedonale...

Un waterfront da sogno? A Messina se ne parla da tempo ed, oggi, qualcosa si sta muovendo in una delle aree di maggior pregio della città: quella compresa tra il viale Boccetta e la zona dell'Annunziata. Nell'ambito del confronto pubblico promosso dall’Autorità di sistema portuale di Messina sul waterfront Boccetta-Annunziata che concluderà la fase di ascolto di cittadini, enti e associazioni, l'Ordine degli architetti ha lanciato 10 idee per Messina, dichiarandosi disponibile a raccogliere il variegato materiale, piani, progetti e programmi che hanno relazioni col sistema del fronte mare e a contribuire alla definizione, assieme alla stazione appaltante, di una procedura concorsuale di progettazione capace di garantire la qualità delle proposte, la partecipazione dei giovani e una giuria di livello.

Ecco le dieci idee per Messina:

1) Avere come priorità assoluta riconquistare l'affaccio a mare, partendo dal presupposto che è necessario intervenire con operazioni di sottrazione più che di addizione, proiettando i progetti e rimuovendo quanti più ostacoli si incontrano in questo processo di apertura e di inclusione, verso la piazza principale della città: lo Stretto di Messina. 
2) Permettere, per almeno un tratto importante del waterfront Boccetta-Annunziata, la fruibilità  di una spiaggia urbana per la balneazione, come era fin agli anni ’60. Il vero lusso per una città di mare è disporre di una spiaggia libera in città, contemplando lo spazio pubblico come spina dorsale del sistema waterfront.
3) Mantenere le attività che funzionano e che non ostacolano il processo di apertura della città al mare.
4) Operare, quanto più possibile, in attuazione del PRG portuale esistente 
5) Inquadrare l’area in un ambito più ampio che includa almeno la parte del porto storico, con la Stazione Marittima che potrebbe essere il nuovo accogliente terminal crocieristico davanti alla storica Palazzata di Messina, mentre per quanto riguarda zone limitrofe pregiate, come la Dogana, potrebbero essere pensate come luogo di aggregazione, di attrazione multiuso, dotate magari anche di una sorta di “Eataly” siciliano. 
6) Bandire un concorso di progettazione per tutto il tratto dal torrente Boccetta fino all’Annunziata e l’area dell’ex Fiera, cercando di scongiurare azioni progettuali frammentate.
7) Far sì che il Comune di Messina partecipi con un ruolo di primo piano nelle decisioni da prendere in sinergia all’Autorità Portuale dello Stretto, proponendo un'azione reale partecipata, creando un vero e proprio laboratorio "vivo" di action design, dove il progetto si rivela dal dialogo e dagli spunti di tutti gli attori coinvolti e in cui l'architetto non é più semplicemente il tecnico, ma il professionista, l'esperto chiamato a fare una sintesi e proporre la migliore soluzione in termini di qualità, esigenze e costi economici.
8) Trasformare il sottoambito Annunziata in un parco urbano strutturato come nodo che ospiti spazi e servizi “cerniera” con la successiva area a nord che potrebbe accogliere un porticciolo. Far tornare i sottoambiti lungomare del Ringo e il primo tratto della rada S. Francesco una spiaggia urbana balneabile con relativi servizi per cittadini e turisti, con la liberazione dagli approdi e senza la realizzazione di nuovo porticciolo che impedirebbe nuovamente l’uso del mare che, invece, potrebbe essere realizzato alla foce del torrente Giostra con il relitto della nave Cariddi  recuperato, riportato a secco ed esposto in prossimità del porticciolo e/o dell'area della ex cittadella fieristica.
9) Rimuovere ogni chiusura per l’accesso alle aree della ex fiera di Messina che potranno essere accessibili al pari della confinante passeggiata a mare durante l’intera giornata.
10) Trasformare l'area che va dall’attuale passeggiata fino al torrente Boccetta in un tratto culturale e ricreativo con spazi verdi e affacci sullo Stretto, riportando il viale Boccetta alle sue origini, e cioè come una boulevard, con al centro spazi pedonali inclusivi, proiettata direttamente sullo Stretto mantenendo sia il porticciolo Marina del Nettuno che lo storico circolo Canottieri Thalatta eventualmente suggerendo sostanziali modifiche per non impedire la fruizione del lungomare e/o impattare sulla visione dello Stretto.

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