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Laura, modella “curvy” di Taormina: "Donne, siamo belle così"

Lavora come edicolante ma è stata selezionata per il calendario 2022, unica ragazza del Sud. E lotta contro i pregiudizi

Quando le abbiamo viste sfilare sulle passerelle tanti hanno commentato con un “finalmente!” di liberazione. E in realtà, moltissime donne, vedendo quelle modelle curvy, hanno pensato che sarebbe stato significativo poter lanciare un bel messaggio senza vergognarsi delle proprie rotondità, spesso, considerate un disagio da nascondere.
E la stessa sensazione l' ha vissuta la venticinquenne Laura Paradiso, nata a Taormina, che fin da piccola guardava con ammirazione quelle top model perfette per ogni capo. Ma non pensava che un giorno, proprio lei, avrebbe sfidato i modelli quasi statuari lanciando importanti temi sociali. Prendendosi qualche rivincita. Infatti, non solo è stata selezionata tra 50 concorrenti da un fotografo bresciano, ma è anche l' unica ragazza del Sud Italia che finirà su un calendario curvy. Termine che sta diventando assai familiare per tutti i volti noti che rivendicano “la rasserenante bellezza delle imperfezioni”.

I primi passi

«Sono nata nella perla dello Ionio – racconta Laura Paradiso – anche se ho sempre vissuto a Fiumefreddo. O quasi. Nella vita mi sono sempre data da fare, coltivando il desiderio di indipendenza. In un noto albergo di Letojanni ho lavorato come stagionale, poi a Giardini Naxos per due anni ho messo in piedi la mia attività in cui vendevo frutta, verdura e prodotti tipici. E adesso lavoro in un' edicola. Insomma, i quotidiani e le riviste sono il mio pane quotidiano, anche se non pensavo che un giorno ci sarei finita io sui giornali». E in effetti tutto iniziò per caso. Perché un signore in piena pandemia notò qualche scatto di Laura, le fece i complimenti e le prospettò l'idea di lanciarsi nel mondo della moda: «In realtà, inizialmente pensavo fosse uno scherzo ma poi mi sono informata bene e ho partecipato a un contest online. Non conoscevo nemmeno i dettagli ma mi sono buttata e mi sono messa in gioco. Alla fine, sbaragliando la concorrenza, come si dice in questi casi, ho vinto uno shooting fotografico con il fotografo Piero Beghi. E dai social alla partenza il passo è stato breve. Anche se mia madre non era proprio felicissima della mia scelta. E come tutte le mamme sicule troppo apprensive si preoccupava che finissi nelle grinfie di qualche malintenzionato». E così è nato il calendario "Curvy love":« Con il fotografo – continua – è nato subito un grande feeling e devo dire che mi ha incoraggiato nei momenti di sconforto. E sono felice di aver passato anche che questa selezione che ai miei occhi si prospettava durissima. Tutto il lavoro è stato completato a fine ottobre e la presentazione ufficiale sarà a Milano a dicembre».

Ora lancia un messaggio

Intanto, la giovane si gode la soddisfazione. Non vuole di certo scalare l’Olimpo degli dei ma lanciare un messaggio importante: «Certe volte, noi donne, a prescindere dalla taglia, ci sottovalutiamo un po’ troppo e non capiamo la vera essenza della vita. Io quando ero piccola con le mie amiche allestivo a casa delle vere e proprie passerelle e sognavo di fare la modella. Poi ho messo molti chili e ho accantonato questo desiderio. Ora però mi sono messa in gioco dimostrando che basta crederci ma soprattutto ho vinto le insicurezze che facevano parte di me. La mia però non è una battaglia contro le colleghe che portano la taglia 38 o 40. Ma è un modo per dire che ogni donna è bellissima anche con delle imperfezioni. Perché non è il peso che determina una persona ma le qualità e il carattere». E oggi Laura, che ammette di aver vissuto qualche discriminazione a dei colloqui di lavoro, sorride pensando al passato: «Troppe volte mi sono sentita dire “ah, sei bellina in viso”, una frase che andava a far emergere il disprezzo poco velato per i miei chili di troppo. E una volta ricordo che a un colloquio di lavoro mi è stato consigliato un nutrizionista. Oggi a quelle provocazioni, risponderei dicendo, – conclude sorridendo – accetto il consiglio ma io ti suggerisco il nome del mio psicologo».

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