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Italia prima ai mondiali di pasticceria: il messinese Giuseppe Amato giudica il dessert al piatto

"La Sicilia è veramente ovunque. Io ero l'unico italiano a giudicare il dessert al piatto. E questo, per me, siciliano di Gaggi, significa tanto. Vuol dire che vi è un riconoscimento non più nazionale, ma internazionale. Ma la cosa più importante è che abbiamo vinto in Francia, contro i francesi". Ha ancora il cuore a mille Giuseppe Amato, il sicilianissimo pastry chef del ristorante "La Pergola" di Roma, che a caldo ha raccontato la bellezza di aver visto l'Italia aggiudicarsi per la terza volta nella storia il Mondiale di Pasticceria. Lo portano a casa Lorenzo Puca, Massimo Pica e Andrea Restuccia, "allenati" da Alessandro Dalmasso. Hanno creato un dessert al cioccolato da condividere, una torta gelato, un dessert da ristorazione, una scultura di zucchero di 165 cm e una pièce al cioccolato della stessa altezza: "Per me è stato un onore far parte dei giudici che rappresentavano il Mondo, e vedere la realizzazione del dolce al piatto. Qualcosa che a me sta a cuore e dimostra che la pasticceria da ristorazione ha davvero un peso e ha bisogno di nuove leve che ne studino i segreti. Io, infatti, ho quarant'anni, vado invecchiando – sorride Giuseppe – e mi auguro che altri giovani imparino quest'arte". Un anno, insomma, memorabile per tutta la nostra Italia, che ha vinto tutto, dall'Eurovision agli Europei di calcio e di pallavolo: "La nostra Nazione ha tutte le potenzialità per fare bene - conclude - e anche queste competizioni ci ricordano che con il sacrificio si può eccellere. Infatti, i nostri non si sono risparmiati, ma sono arrivati alla competizione lavorando duramente".

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