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Spiagge dell'anno: la selvaggia Marinello. Un eden di leggende, sacro e bello FOTO - VIDEO

Natura, tradizioni, religione e cultura traboccano tra sconfinate sabbie bianche, fondali morbidi e bassi, grotte, falesie e calette, sovrastate dal santuario della Madonna Nera e dall'antica Tyndaris. Marinello è un ricco angolo di paradiso rimasto selvaggio

Arriva alla tappa finale il viaggio per eleggere la spiaggia più bella del 2021 per i lettori di Gazzetta del Sud. Dopo Taormina e Capo Peloro, è il turno di un'altra riserva naturale della provincia di Messina. Rientra nel perimetro territoriale del comune di Patti, ma è dalla costa di Oliveri che più facilmente si può raggiungere la meravigliosa spiaggia dei “Laghetti di Marinello”, una “perla” che oltre ad unire bello e sacro, ha mantenuto, rispetto alle altre riserve messinesi, un habitat incontaminato e selvaggio, nonostante la vicinanza con un luogo di culto tra i più noti della Sicilia, ovvero il santuario di Tindari, che sovrasta la spiaggia.

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Paesaggio

La sua vastità, circa 400 ettari, e la difficoltà di raggiungerla a piedi, hanno certamente contribuito a non “rivoluzionare” troppo il luogo rispetto alle origini, conservando il migliore tra i cambiamenti, ovvero il perenne “moto” determinato dalla natura. A dominare sono fondali bassi e sabbiosi caratterizzati da coloratissime conchiglie e stelle marine che accarezzano un'arenile sterminato di sabbia bianca. Il sentiero "Coda di volpe" permette, inoltre, di raggiungere, in salita, l'area archeologica di Tindari ed il suo teatro greco, contribuendo a fare di Marinello un luogo ideale per chi ama il mare, ma anche il trekking tra natura, storia e cultura.

Natura e leggenda

La spiaggia di Marinello modifica ogni anno la sua forma, così come il numero dei laghi salmastri aumenta o diminuisce in base a stagione, correnti e maree. Dietro quella lingua di sabbia in continuo movimento c'è anche una leggenda, ovvero quella di una mamma andata in pellegrinaggio al santuario di Tindari e che, alla vista della Madonna Nera, ne avrebbe evidenziato i duri tratti. Offesa, la Madonna avrebbe così lasciato cadere dal belvedere del santuario la bimba che la donna teneva in braccio, ma quando la mamma chiese scusa, sotto il promontorio di Tindari si formò una spiaggia che aveva la forma di una Madonna intenta a pregare con le mani giunte e che ha "salvato" la piccola bambina.

Le grotte e le calette

Ad abbellire la spiaggia di Marinello ci sono grotte, calette, falesie e faraglioni levigati dal mare che non è semplice raggiungere a piedi, ma che dal mare regalano ai visitatori un magnifico contrasto tra una miriade di sfumature d'azzurro che abbracciano sabbie bianche e multiformi pareti rocciose. La grotta più famosa è quella di Donna Villa, maga mangia-uomini che incarna una sorta di “Circe siciliana”: si racconta che quando alla donna sfuggisse qualche preda per la rabbia scavava la roccia, graffiandola con le unghie. Ogni caletta ha, invece, il suo nome e la sua leggenda che vengono tramandate di padre in figlio dai pescatori della zona: la caletta del Serpente, quella di Don Felice, quella di Don Mariano, il Maizanazzo e la Valle sono sono alcune. Anche alle falesie è stato dato un nome, quella più suggestiva è “l'elefante”, una parete rocciosa che somiglia a un elegante pachiderma con la proboscide in mare.

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Servizi

Il paesaggio poco accessibile e “vergine” fa si che all'interno dell'area di riserva non si sia sviluppato alcun tipo di servizio. Per arrivarci, a piedi, è necessario attraversare un lungo tratto di spiaggia e sentieri in prossimità del camping Marinello, anche se il paradiso di Marinello è raggiungibile in poco meno di 5 minuti attraverso delle imbarcazioni che, da alcune strutture di Oliveri, consentono di arrivare senza sforzo alla riserva anche a chi deambula con difficoltà. Chi offre il servizio (ad esempio il lido Belvedere di Oliveri ad un costo di 6 euro per adulti e 3 euro per bambini andata e ritorno) mette a disposizione anche ombrelloni (vitali per riuscire a rimanere diverse ore sulla spiaggia e fa la spola tra la riserva e l'arenile ogni 10 minuti). Nell'area è, inoltre, possibile fare snorkeling e incantevoli “passeggiate” in pedalò o canoa, ma non ci sono docce, ne' bagni.

Food

Nella zona di riserva, come detto, non esistono strutture come bar o punti ristoro ed è consigliabile arrivare alla spiaggia di Marinello già muniti di litri d'acqua e “pranzo al sacco”, anche se ogni tanto una “zattera” gira lungo il mare che costeggia la riserva proponendo gelati, bibite e panini. In compenso, la costa di Oliveri, ospita diversi ristoranti in cui gustare buon pesce, ma anche piatti veloci per poi tornare a tuffarsi nelle splendide acque di Marinello.

Pulizia

Negli anni le associazioni ambientaliste hanno spesso eseguito degli interventi di pulizia della spiaggia raccogliendo sacchi di rifiuti, soprattutto plastiche, ma, essendo un luogo abbastanza “isolato”, le condizioni della riserva risultano quasi in tutti i periodi dell'anno ottimali, anche se, talvolta, fa eccezione agosto che è il mese di maggiore afflusso turistico. Il mare è quasi sempre calmo e pulito, ma un difetto abbastanza evidente dell'area è l'essere presa d'assalto da imbarcazioni ed acqua scooter che trovano nella baia di Tindari uno tra i luoghi preferiti in cui fare tappa anche valicando i confini della riserva.

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