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Cancellata la storia balneare di Messina, ma la V circoscrizione non ha una riviera di "serie B"! - FOTO

Dai bagni "Vittoria" e "Principe Amedeo" ai divieti balneari. Un'isola ecologica e neanche una doccia nei 3 kilometri di costa della V municipalità che sogna di ospitare la prima area di varo e alaggio imbarcazioni di Messina

Una sola isola ecologica e da quest'anno niente più docce nella spiaggia della V circoscrizione. Tre chilometri di costa che, rispetto al 2020, sono stati trascurati, ma che provano a puntare in alto per tornare ai fasti di un tempo. Da riviera a rada, e il passato ce lo racconta. A cavallo tra la IV e la V municipalità, tra la zona del Ringo e degli imbarcaderi, c'era la storia balneare di Messina: quella dei bagni “La Vittoria” e “Principe Amedeo”, quella delle cabine e delle palafitte sul mare, dei juke boxe che suonavano sulla spiaggia, delle serate in musica con affaccio sullo Stretto a gustare le prelibatezze della cucina peloritana.

Divieti e accessi al mare

Un passato che oggi vorrebbe tornare a splendere, senza più rappresentare la zona di “serie b” della litoranea, un'area che ha tanti pregi, ma non può non fare i conti con altrettanti difetti. Dalla chiesa del Ringo a Paradiso, il mare della V circoscrizione risente soprattutto della rada San Francesco(un tempo chiamata riviera San Francesco) e del divieto di balneazione che vige su gran parte dell'area costiera in corrispondenza del viale della Libertà, poi ci sono diverse zone private dove l'accesso al litorale non è consentito al pubblico e serve arrivare fino a Paradiso per riuscire a raggiungere la spiaggia e poter fare un tuffo in acqua.

I difetti

Anche se quest'anno, proprio in quella porzione di V municipalità dove il messinese può andare a mare, manca qualcosa: è stata installata una sola isola ecologica e non ci sono più le docce tanto apprezzate dalla cittadinanza lo scorso anno. Diverse "carcasse" di barche, ma niente passerelle per disabili e se l'arenile si mantiene, tutto sommato, abbastanza pulito anche grazie al senso di civiltà di alcuni messinesi che, autonomamente, se ne prendono cura, ci sono alcune aree, soprattutto, adiacenti alle scalette che conducono dal lungomare alla spiaggia che sono colme di rifiuti di ogni genere. «Purtroppo – spiega il consigliere della V circoscrizione Franco Laimo – quest'anno, nonostante le nostre richieste, non sono state attivate le docce, avevamo chiesto all'Amministrazione di poter avviare un servizio di assistenza e vigilanza bagnanti, ma neanche questa istanza è stata accolta, speriamo vivamente che lo sia l'anno prossimo».

I pregi

A fronte di queste pecche si tratta di un'area che offre molti servizi, dai trasporti pubblici alle attività commerciali, passando per il parcheggio Annunziata, ma che potrebbe fare molto di più. Se solo si riuscissero ad eliminare i divieti di balneazione, zone come quella del Ringo, ad esempio, diventerebbero l'unico tratto di costa direttamente servito dal tram: a meno di un centinaio di metri dal bagnasciuga.

Gli obiettivi

E se negli oltre 40 chilometri di costa di Messina è praticamente un'impresa trovare una struttura che effettua l'alaggio di imbarcazioni...«Da tempo – continua il consigliere Laimo – la circoscrizione lavora per realizzare la prima vera area di varo e rimorchio barche del litorale messinese nella zona più a est del Ringo, anche con l'obiettivo di riqualificare e restituire interamente l'area al messinese e al turista, magari dando la possibilità di tornare a realizzare strutture balneari come fu negli anni d'oro di questa città». Ma la realtà è che si potrebbe guardare ben oltre il passato, superandolo di gran lunga: «Basti pensare –conclude Laimo – al borgo marinaro delle Case basse Paradiso dovesi potrebbero realizzare locali e case museo sul modello tunisino di Sidi Bou Said». Il rammarico è, da troppo tempo, quasi eternamente, lo stesso: «Potremmo vivere di solo turismo se solo riuscissimo a sfruttare le bellezze che abbiamo».

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