La scienza che guarisce, la tecnologia che sposta sempre più in avanti il limite del guaribile. Tessuti riprodotti, intelligenza artificiale, farmaci innovativi, cellule staminali, robot che eseguono interventi chirurgici o aiutano i bambini autistici. Alla medicina rigenerativa e alle nuove frontiere in senso lato è stata dedicata oggi la giornata conclusiva di “Metamorfosi in Medicina”, il festival nel festival tenutosi nell’ambito dell’undicesima edizione di Taobuk, e rivolto a tratteggiare in approccio transdisciplinare i profondi cambiamenti che il comparto sanitario ha registrato negli ultimi anni, per l’incidenza e le urgenze legate alla pandemia, ma non solo.
Il progetto è stato curato da Carmen Mortellaro, direttore scientifico area medica Taobuk e responsabile Regenerative Medicine and Tissue Engineering presso Saint Camillus International University of Health and Medical Science.
Ad aprire i lavori dell’evento di oggi alla Fondazione Mazzullo, con il patrocinio delle Università di Palermo, Catania, Messina e UniCamillus e la collaborazione di Menarini, Abmedica, Medics, Multimed, la ricercatrice CNR Anna Tampieri, presidentessa Enea Tech, che ha evidenziato le enormi potenzialità di materiali come ad esempio il rattan, sorprendentemente simile al tessuto osseo umano. Sui radicali cambiamenti nella medicina d’emergenza ha compiuto un dettagliato excursus la rettrice dell’Università La Sapienza Antonella Polimeni, auspicando che i decisori istituzionali traggano esperienza dall’attuale crisi pandemica per avviare un’adeguata programmazione, necessaria per affrontare con efficacia gli eventi avversi. <Non esiste un farmaco buono per tutti: fondamentale il ruolo della medicina di precisione> ha sottolineato il rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea, farmacologo, compiendo una carrellata tra nuovi farmaci e cure innovative, tra staminali, ingegneria, tissutale, cellule CarT, senza trascurare l’aspetto legale, non ancora ben definito, e quello economico, legato agli altissimi costi dei farmaci sperimentali, come ad esempio Zolgensma. Il rettore di Unicamillus Gianni Profita si è invece soffermato sugli effetti della pandemia nei paesi in via di sviluppo. L’immunologo Sergio Abrignani, membro del Cts, ha analizzato intervenendo via web le diverse tipologie di vaccini, uno dei prodotti farmaceutici che maggiormente in questi ultimi mesi ha seguito un percorso del tutto diverso rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi, sollevando anche la dibattuta questione dei brevetti sui vaccini e dell’eventuale abolizione.
Le nuove frontiere in tema di diagnosi oncologica e quindi cura personalizzata dei tumori sono state delineate da Cecilia Simonelli, Global Medical Affair Head di Menarini, che ha descritto la rivoluzionaria biopsia liquida, brevettata da Menarini Silicon Biosystems, una tecnologia italiana il cui sviluppo consentirà di eliminare la biopsia tradizionale, invasiva e limitata. Con la tecnologia brevettata Cellsearch e DepArray, vengono fornite soluzioni avanzate per lo studio delle cellule tumorali circolanti, per consentire le analisi cliniche su tessuti tumorali a bassa cellularità con risultati di alta precisione, ha spiegato Simonelli, sottolineando quindi l’impegno del Gruppo Menarini nella ricerca anche oltre il campo strettamente farmaceutico.
La via dell’immortalità tra scienza e letteratura è stata percorsa dal fisico e scienziato Francesco Rustichelli, mentre l’antropologo Marino Niola ha analizzato alcuni aspetti legati ai cambiamenti imposti dalla pandemia. Il direttore dell’Istituto Italiano di tecnologia Giorgio Metta ha approfondito i caratteri tecnici della robotica umanoide, mentre il costituzionalista Carlo Casonato ha ribadito la necessità di un diritto che non limiti ma aiuti i professionisti della sanità . Della chirurgia 5.0 ha parlato Francesco Porpiglia, delineando tra ologrammi e interventi a distanza le nuove frontiere di questa branca della medicina. Il direttore dell’Istituto Spallanzani Giuseppe Ippolito, intervenuto via Skype, ha sottolineato la necessità di supportare adeguatamente la sanità pubblica e soprattutto di eliminare le sovrastrutture che appesantiscono i meccanismi decisionali, salutando con favore la promozione di momenti di confronto tra diverse competenze come quella offerta da Taobuk.
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