Il dolore e la speranza di un popolo che fa memoria della sofferenza, idealmente raccolto dietro quegli 11 gruppi statuari: per la prima volta dopo 75 anni le Barette non percorreranno le vie di Messina, raccogliendo nel silenzio le preghiere di migliaia di devoti. Secondo quanto disposto dalla Congregazione per il culto e la disciplina dei sacramenti a causa dell’emergenza per la pandemia che vieta lo svolgimento di tutte le manifestazioni della pietà popolare, la tradizionale processione del venerdì santo è stata annullata. Non accadeva dai tempi della Seconda Guerra Mondiale: un segno che, più dei numeri e dei bollettini quotidiani, fa sentire il peso di una tragedia senza eguali. Particolarmente apprezzata l’iniziativa dell’arcivescovo che, grazie alla disponibilità della confraternita del SS. Crocifisso e l’arciconfraternita degli Azzurri, ha celebrato la via Crucis nella chiesa Oratorio della Pace dove le Barette sono custodite, trasmessa in diretta streaming sui canali dell’arcidiocesi e su Rtp. «Non abbandoniamoci alla sofferenza senza la speranza che questa quaresima che stiamo vivendo presto si trasformerà in esperienza di Resurrezione», ha detto monsignor Accolla. Con lui il delegato arcivescovile per la Cattedrale monsignor Giuseppe La Speme e il governatore della confraternita Giacomo Sorrenti, il quale ha manifestato gratitudine per il gesto del Pastore che ha permesso ai fedeli devoti di poter condividere l’emozione di questo importante appuntamento della Settimana Santa. Devozione ma soprattutto carità per la confraternita del SS. Crocifisso che oggi ha distribuito i tradizionali panini di cena alle mense dei Poveri di Cristo Re e S. Antonio e alla Protezione Civile, «affinché non manchi a chi in questo momento vive una situazione difficile un simbolo della tradizione pasquale messinese». Prostrato ai piedi della Croce per raccogliere il grido di dolore e la speranza di una città afflitta dal dramma della pandemia: si è aperto così in Duomo il rito del venerdì santo presieduto dall’arcivescovo. “Gli ospedali, le case, le fabbriche chiuse, il volto del povero della porta accanto”: è questa l’immagine del Crocifisso al quale il presule ha chiesto di volgere lo sguardo. Rabbia, mancanza di verità, sfiducia, ancora oggi Cristo viene crocifisso dall’arroganza e dalla dittatura che celata dietro false democrazie piega la dignità dell’uomo, ha detto: “Gesù inchiodato sulla Croce rappresenta tutti gli Ecce Homo umiliati, condannati dalla falsità sociale, politica e religiosa”. Progresso sociale e libertà religiosa, salute agli ammalati, forza e sostegno agli operatori sanitari, speranza e conforto alle famiglie, conforto alle vittime della pandemia: queste le speciali intenzioni inserite nella preghiera universale. Domani alle 22,30 mons. Accolla presiederà in Duomo la veglia pasquale; domenica, sarà il vescovo ausiliare a celebrare la messa del giorno di Pasqua alle 10. I riti saranno trasmessi in diretta streaming suo canali dell’arcidiocesi e sui canali Rtp (17, 517 e 646).