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Suor Maria Alfonsa, celebrazione in cattedrale a Messina per i 25 anni della morte - Foto

Una devozione che stupisce quella per suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino, diversa da tutte le altre. Silenziosa e attenta, condivisa da migliaia di persone di ogni età, provenienti da varie parti della Sicilia e della vicina Calabria, ciascuno con la sua rosa bianca in mano, prolungamento di quel profumo di vita che la religiosa pur nella sua lunga sofferenza fisica - 21 anni d’infermità sulla sedia a rotelle per una forma di artrite reumatoide progressiva deformante - ha sempre avvertito.

Quest’anno per la prima volta, in occasione del 25mo anniversario del pio transito della serva di Dio, la congregazione religiosa delle Ancelle Riparatrici del Tempio di Gesù Sacramentato (S. Orsola) della quale suor Alfonsa faceva parte, si è ritrovata in Cattedrale insieme ai membri dell’associazione “Amici di Suor Alfonsa di Gesù Bambino”, per la celebrazione presieduta dal vescovo ausiliare mons. Cesare Di Pietro e concelebrata fra gli altri da padre Tonino Bono, vice postulatore della causa diocesana di beatificazione, che si è conclusa il 17 marzo 2009 e dal cappellano delle suore mons. Francesco La Camera.

Chiamava la sua sedia a rotelle ‘il trono regale’: è lì che la religiosa, devota di santa Teresa di Lisieux al cui modello di vita si è ispirata, ha vissuto la vocazione alla sofferenza trasformandola in mezzo di apostolato. Un’anima umile e silenziosa, dunque, con la quale si confrontarono spesso anche i vescovi Fasola e Cannavò e il Servo di Dio Padre Marrazzo.

Ad avviare la causa di beatificazione era stato monsignor Giovanni Marra che nel 2002; attualmente, è in corso a Roma presso la congregazione delle cause dei santi, il processo apostolico. “Il fascino della sua figura, modello evangelico per battezzati, consacrati e ammalati si può sintetizzare nella chiara testimonianza di come la vita consacrata, spesa per amore, sia bella e fonte di gioia; la sua vita si è ispirata al Vangelo e al carisma della santa riparazione, da lei incarnato nell’offerta della sua malattia cronica” ha detto fra’ Tonino Bono. Alla celebrazione, animata dalla corale del Rinnovamento Spirito Santo coordinata da Giuseppe Bertino e Carla Trimarchi, erano presenti numerose autorità militari e civili. Al termine della messa, si è svolta la consueta benedizione delle rose.

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