Un incontro di note, parole, sogni ed emozioni per la pace e contro ogni pregiudizio. Condivisione in musica, ieri mattina, alla casa circondariale di Gazzi che, in occasione della Festa europea della Musica e nel giorno del solstizio d’estate, ha accolto un evento pensato per regalare speranza e libertà, grazie al potere dell’arte che abbatte le barriere e unisce i cuori. “Un mare di libertà in musica”, il nome dell’evento, voluto fortemente dal direttore del carcere, Angela Sciavicco, dal comandante della polizia penitenziaria Antonella Machì e dal direttore artistico del “Piccolo Shakespeare” Daniela Ursino, che hanno illustrato le finalità dell’evento svoltosi nel campo da calcio dell’istituto, spazio teatrale “sotto le stelle” che raccoglie la potenza del Piccolo Shakespeare, il teatro del carcere. Musica e versi per un appuntamento che è stato subito sposato e sostenuto da molteplici realtà del territorio, civili e militari, per un sempre più fruttuoso dialogo col carcere. «Una performance – ha sottolineato Daniela Ursino –, molto particolare grazie all’impegno di tanti, per lanciare, attraverso la suggestione della musica, un messaggio di rispetto, riscatto, senso del dovere, libertà, unione, sacrificio, fratellanza. La musica unisce e ci aiuta a sintetizzare il concetto del non giudicare l’altro. Anche verso chi ha sbagliato va tesa una mano per aiutarlo a risollevarsi». Questo lo spirito che ha animato i tanti protagonisti dell’evento, applaudito da detenuti e detenute di alta e media sicurezza. Spazio a parole di libertà e speranza, arrivate dalla voce dell’attore della compagnia della Fortezza Pippo Venuto, poi l’inno d’Italia eseguito dalla Banda della Brigata Meccanizzata Aosta diretta dal maestro Fedele De Caro che si è esibita insieme al coro “Note Colorate” diretto dal maestro Giovanni Mundo. Musica e parole della tradizione grazie ai versi di Maria Costa, in collaborazione col centro Studio dedicato alla poetessa, presieduto da Lillo Alessandro. Versi dedicati al mare dello Stretto, alla terra di Sicilia e a Messina, tanto amata dalla poetessa, recitati dagli attori della “Libera Compagnia del Teatro per Sognare” e da altre voci d’eccezione, “attori per un giorno” scelti tra il personale del Corpo della Polizia penitenziaria, di Marina militare e Arma dei carabinieri. A preparare gli attori l’aiuto regia del Progetto “Il Teatro per Sognare”, l’attore messinese, Antonio Previti, a seguire l’allestimento Francesca Cannavò, tecnico luci Dino Privitera. Cresce la forza aggregativa di un progetto che vede la collaborazione del ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Provveditorato regionale, Tribunale di sorveglianza e la presenza costante e il sostegno di Curia, Caritas diocesana (presenti ieri l’arcivescovo Giovanni Accolla e il direttore Nino Basile). Intervenuti, tra gli altri, il generale di corpo d’armata Luigi Robusto, il comandante distaccamento Brigata Aosta colonnello Luigi Lisciandro, il capitano di vascello Giuseppe Catapano, il capitano di fregata Antonio Ciacio D’Arrigo.