Memoria e prevenzione: l’iniziativa “1908-2018. A 110 anni dal sisma di Messina”, organizzata dall’Amministrazione comunale, vuole ricordare un evento spartiacque della storia cittadina. Ieri il via degli appuntamenti, oggi il clou tra commemorazioni e momenti di riflessione, a partire dalle 5.21, quando, nelle case dei messinesi, il comitato cittadino 100 Messinesi per Messina 2mila8, ha invitato ad accendere “Una luce per ricordare” e sempre alle 5.21 “Un suono per ricordare”, sulle navi in porto ed in transito nello Stretto e liturgia del Mattutino a cura delle “Comunità Orientali di Messina Ortodosse e Cattoliche”, all’edicola votiva di S. Nicola dei Greci. Al Gran Camposanto, luogo del riposo e della memoria, la deposizione di una corona di fiori, in ricordo degli oltre 80 mila morti, alla presenza di istituzioni, associazioni, strutture operative della Protezione Civile e Forze Armate e poi spazio alla visita guidata a cura del dottor Giuseppe Finocchio. Nel corso della visita è stata inoltre consegnata ai partecipanti una raccolta di epigrafi in ricordo delle vittime del terremoto, a cura dell’architerro Teresa Altamore. Tanti luoghi, per ricordare, da piazza Don Fano - piazza della memoria con l’omaggio floreale davanti alla targa marmorea, inaugurata il 28 dicembre 2008 e la presentazione dell’idea progetto “Piazza della Memoria” e al largo della Marina Russa con la deposizione di una corona al Monumento dei marinai russi in ricordo delle vittime e dei soccorritori, a cura del Consolato onorario di Messina della Federazione Russa e dell’Arciconfraternita dei Catalani. In mattinata inaugurata al Palacultura “Antonello da Messina” la mostra itinerante “Terremoti d’Italia” a cura del dipartimento nazionale di Protezione Civile. «Un museo della memoria, un luogo fisico dove ricordare e poi la proposta di creare un centro operativo – hanno sottolineato l’assessore alla protezione civile Massimo Minutoli e l’esperto di protezione civile del sindaco Antonio Rizzo – vogliamo che questo 110 anniversario del sisma diventi occasione per lanciare proposte concrete, nella consapevolezza che la città di Messina ha bisogno di possedere tecnologie e strutture all’avanguardia per fronteggiare situazioni di emergenza». «Il lavoro fatto in questa città è molto importante, soprattutto sul fonte della comunicazione e della formazione – ha aggiunto il dott. Agostino Miozzo, direttore ufficio promozione e integrazione del servizio nazionale Dipartimento protezione civile – conoscere il rischio a cui si è sottoposti significa essere meglio preparati ad un potenziale rischio legato alla natura del nostro territorio e non bisogna mai abbassare la guardia, come dimostra il terremoto avvenuto nel catanese pochi giorni fa». Nel pomeriggio, a palazzo Zanca, prima parte del convegno “Le istituzioni e il volontariato fanno squadra per la prevenzione l’emergenza per sviluppare la resilienza di tutte le componenti del territorio”, pensato per mettere attorno ad un tavolo, oltre l’emergenza, tutti coloro che sono impegnati tra prevenzione e intervento. Alle 21, al Vittorio Emanuele spettacolo concerto danzante dedicato a Messina “Danzaemotus: tra memoria e visioni future”.