All’1,30, dopo una maratona di oltre 5 ore, nello Pergolizzi è stato eletto presidente del consiglio di Messina. Una votazione molto contestata dall’opposizione per la modalità con cui è avvenuta, in particolar modo l’interpretazione della norma che prevede il quorum per l’elezione. L’esito della votazione è stato di 15 preferenze per Pergolizzi; 14 per Croce; una scheda bianca. La segretaria comunale Rossana Carrubba, dopo aver consultato le norme per una decina di minuti, ha poi “consegnato” a Serena Giannetto - che il presiedeva in quel momento la seduta - l’esito della votazione.
Infatti, secondo una interpretazione legata ad una circolare regionale, in seconda votazione è sufficiente avere la maggioranza dei voti per ottenere la presidenza. Spiazzata l’opposizione che invece interpretava la maggioranza semplice come il raggiungimento della metà +1 dei votanti cioè 17 preferenze. Altro motivo di contestazione il fatto che la votazione di stanotte sia stata considerata come la seconda per la presidenza dopo quella del 2 maggio, quando però la seduta del consiglio comunale cadde senza più essere prolungata. Dopo quasi un’altra ora di dibattito sulle modalità di elezione,, l’opposizione ha deciso di lasciare l’aula ed è caduto il numero legale. Rinviato a domani il resto dell’ordine del giorno, cioè l’elezione del presidente vicario e del vice presidente. Oltre alla votazione del bilancio preventivo e della Tari.
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