«Diciamoci la verità. Il voto a Calenda serve solo a riportare Renzi in Parlamento. Colui che ha provato a distruggere il partito dove sono stati eletti, facendoci perdere la credibilità sulla giustizia sociale che con fatica stiamo recuperando. Ora è molto preoccupato per il congresso del Pd, pensi a quello mai celebrato di Italia Viva, visto che le sue annunciate dimissioni dalla politica tardano ad arrivare. I continui insulti a Letta e a tutta la nostra comunità, però, si spiegano». Così il vicesegretario del Partito democratico Peppe Provenzano a margine del tour elettorale in Sicilia. «A Palermo già governano con la destra, dopo aver pubblicamente negato l’accordo per la vergogna della compagnia di personaggi come Cuffaro e Dell’Utri. A livello nazionale, ormai è chiaro, si preparano a fare la ruota di scorta della destra di Salvini e Meloni», conclude. «Ho sempre fatto battaglie per il Sud, la destra ha fatto il contrario, lo vediamo col ritorno della Lega in Sicilia. Il primo provvedimento che vogliono portare in Consiglio dei ministri è l’autonomia differenziata che spaccherà l’Italia. Vogliamo un’Italia rinnovabile mentre la destra parla di carbone e centrali nucleari che non si faranno mai nei tempi previsti dalla transizione ecologica».
Il Ponte sullo Stretto: il centrodestra lo usa come alibi
«Noi abbiamo votato in parlamento la disponibilità ad un collegamento stabile e siamo d’accordo con il governo di aggiornare i progetti sulla base delle nuove tecnologie. La mia polemica non è mai stata sul ponte - ha aggiunto Provenzano - per ragioni ideologiche, ma sull'imbroglio che sulla promessa del Ponte è stato fatto da decenni ai Siciliani e ai meridionali. C'è una destra che non ha nessuna idea sul Mezzogiorno e in ogni campagna elettorale tira fuori l’idea del ponte, che non può diventare l’alibi per non fare le infrastrutture che servono. Ho sbloccato io i lavori per la Messina-Catania-Palermo dell’alta velocità di rete ferroviaria. Non c'è alcuna ragione di aspettare il ponte per avere un collegamento veloce tra le città metropolitane».
"L'uscita del M5s della coalizione ha danneggiato i siciliani"
«L'uscita del M5s dalla coalizione ha danneggiato i siciliani perché Conte ha tradito un patto non tanto con il Pd ma con gli elettori che avevano votato le primarie oltre 40 mila persone e ha abbandonato una donna come Caterina Chinnici facendo un favore a Schifani». A dirlo il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano a Messina. «Mi stupisce - prosegue - che Conte si proponga come progressista quando ha favorito la peggiore destra di sempre. I pericoli per la Sicilia sono da un lato il ritorno al passato con Schifani, dall’altro De Luca che raccoglie forze trasformiste con una Sicilia più isolata sullo scenario nazionale. Le sue istanze si devono far valere non con le pagliacciate ma con la competenza di affrontare i problemi»
I redditi medio bassi
«Bisognerà innanzitutto garantire i consumi gratis alle famiglie che hanno redditi medio bassi fino alla metà del consumo medio e poi per il resto prezzi calmierati. Chiediamo prezzi amministrati per una anno per tutta la fase dell’emergenza. Raddoppiare gli sconti alle imprese e rateizzare le bollette perché rischiano di chiudere lasciando a casa migliaia di lavoratori, che pagherebbero due volte come i cittadini e come lavoratori il prezzo dell’energia». A dirlo il vicesegretario nazionale del Pd Peppe Provenzano stamani al comune di Messina per una convention elettorale. «Per farlo però - prosegue Provenzano - dobbiamo combattere e costruire alleanze in Europa, per fissare un tetto al prezzo del gas e per separare il prezzo dell’energia da quello dl gas bloccando la speculazione. Ma avere un’Italia guidata dalla Destra che ci vuole alleati soltanto di Orban, che è quello che è contrario agli interessi nazionali anche in questa partita del gas e che è amico di Putin, è un danno per il paese. Per questo combattiamo per vincere queste elezioni, per essere protagonisti in Europa: abbiamo portato 200 miliardi di risorse che servono a cambiare il volto dell’Italia, del Mezzogiorno e della Sicilia».
Il Risanamento a Messina occasione sprecata
«Sul risanamento a Messina si è sprecata un’occasione perché noi stavamo lavorando a un progetto molto più ambizioso, cioè quello di prevedere per le baracche, che sono uno scandalo, 250 milioni, e di coinvolgere pienamente la Regione, che ha una responsabilità su quello che non è stato fatto» ha proseguito Provenzano stamani al comune di Messina. «Caduto il Governo, - prosegue Provenzano - si è scelta una via più semplice, secondo me meno adatta alla dimensione del problema, sono stanziati 100 milioni, ma senza interloquire con la Giunta regionale, quindi un domani potranno dire che la responsabilità è solo dell’esecutivo nazionale. Tra l'altro servivano ancora più risorse». «Ci tengo a dire - sottolinea ancora Provenzano - che quei soldi li avevo trovati proprio io. Messina meritava un progetto più importante con un investimento ancora maggiore in cui tutti gli attori devono essere responsabilizzati».
Risanamento: la replica della Siracusano
«Il vicesegretario del Partito democratico, Giuseppe Provenzano, sul risanamento delle zone più disagiate di Messina, mente sapendo dì mentire. Da ministro del Sud, invece di sposare la causa dello stop alle baraccopoli, aveva indotto i suoi gruppi parlamentari - Pd e 5 Stelle - a mettere in campo un vero e proprio ostruzionismo e cavilli regolamentari per bloccare la mia proposta di legge per riqualificare vaste aree di Messina e per trovare risorse adeguate a reperire nuovi alloggi per migliaia di messinesi. Il Partito democratico non ha mai preso in considerazione un intervento del governo nazionale, accampando la scusa di un presunto conflitto di attribuzione con la Regione Siciliana, evidentemente inesistente». Così Matilde Siracusano, deputata messinese di Forza Italia.