«Ho rispetto per chi fa i sondaggi ma credo che siano suscettibili di numerose variabili. Sappiamo che c'è una fetta enorme di astensionismo, altrettanto enorme è il numero di persone indecise, ci sono quasi 15 giorni di campagna elettorale credo che c'è tutta la possibilità di cambiare le attuali previsioni dei sondaggi». A dirlo è Caterina Chinnici, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione siciliana, a Messina per un incontro nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca per la presentazione dei candidati all’assemblea regionale siciliana. «La mia idea - ha detto- è di convincere queste persone cercando di incontrarle, continuando a fare quello che ho sempre fatto, facendo incontri ampi o più ristretti per discutere insieme del programma. Restando anche in una posizione di ascolto, perché quello che è il programma che abbiamo predisposto per l’alleanza tra PD, il Movimento Cento passi di Claudio Fava a cui si è aggiunto il sostegno di +Europa e il Partito socialista italiano, lo considero ancora una sorta di work in progress, ci sono le proposte del governo ma mi piace ascoltare per eventualmente arricchirle». «Che l’uscita del Movimento 5 stelle dalla coalizione ci abbia danneggiato - ha poi aggiunto - è un dato di fatto perché è venuta meno una parte importante della coalizione e del sostegno alla mia coalizione». «Tra le priorità del mio programma c'è il caro bollette e su questo c'è l’idea di un provvedimento che prevede un fondo regionale di solidarietà per le famiglie a basso reddito, ma anche per le imprese, le attività commerciali proprio per aiutare nel pagamento delle bollette» ha proseguito Caterina Chinnici. «Sul tema dei rifiuti - prosegue - c'è un nuovo piano di trattamento che parte, tenendo conto anche delle indicazioni europee, da quelli che oggi non si chiamano più rifiuti ma post consumo. Le materie di scarto cioè i rifiuti devono essere innanzitutto trattate, quindi occorre creare degli impianti di trattamento per questi materiali per il riciclo, impianti di prossimità, in un’ottica di progressiva dismissione delle discariche e di bonifica di quei terreni e poi per quella parte di rifiuti che non sono più trattabili, ma che vanno smaltiti, pensare a impianti di nuova tecnologia quindi meno impattanti rispetto all’idea del termovalorizzatore».