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La “rivoluzione” urbana di Messina parte dalle piazze

Consegnati ieri mattina a “Cairoli” i lavori di restyling del cuore economico-commerciale della città

La “rivoluzione urbana” parte sempre dalle piazze. Perché le piazze sono il fulcro della vita di una città, sono il centro degli interessi e delle relazioni, sono le Agorà greche e i Forum dell’antica Roma.
E non è casuale la scelta del sindaco Federico Basile e della sua Giunta di ripartire, a circa 40 giorni ormai dal trionfo elettorale della sera del 12 giugno, proprio dalla prima piazza, non la più importante storicamente (quella resta sempre piazza Duomo) ma sicuramente il cuore dello sviluppo economico-commerciale di Messina: piazza Cairoli. Ma novità significative stanno anche maturando su un altro fronte, quello di piazza Lo Sardo o piazza del Popolo come i messinesi continuano a chiamarla, dove, in effetti, si sarebbe già dovuto aprire da tempo il cantiere, visto che l’aggiudicazione della gara risale al settembre del 2021. E di questo inatteso “stop” ora spiegheremo le ragioni.
Partiamo da “Cairoli”. Nel giorno dell’inizia della marcia verso Palermo, con accanto un “trafelato” Cateno De Luca, insieme con l’assessore Salvatore Mondello e i rappresentanti della ditta aggiudicataria, Federico Basile ha consegnato ufficialmente i lavori di restyling della piazza. «L’opera – come ha più volte ricordato Mondello – è stata finanziata sbloccando una vecchia somma stanziata nel 2009, che rischiava di andare perduta a causa di una serie di criticità, risolte durante l’Amministrazione De Luca e oggi, dunque, disponibili per l’utilizzo».

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