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De Luca: "Messinesi popolo di liberazione". E poi sul neo sindaco: "Basile la parte migliore di me"

A piazza Unione Europea, Federico Basile ha festeggiato i suoi 45 anni, davanti a oltre mille messinesi che gli hanno voluto rendere omaggio. Ma l'omaggio più bello a Federico Basile lo ha fatto Cateno De Luca che a fine serata ha concluso tra gli applausi: "Federico Basile è la parte migliore di me" ha detto il leader di Sicilia Vera. E ancora: "Basta fare paragoni con me. Io ero una cosa, Federico è un'altra. Con la sua competenza, con il suo metodo, con le sue caratteristiche. Ai messinesi dico: "amate il vostro sindaco". Andiamo avanti". E ancora: "Questa è una rivoluzione e non tutti lo hanno capito. Adesso dico un'ultima cosa: Messina sia il nostro comitato elettorale, da Messina parte la nostra avventura alla conquista della Sicilia. Messinesi popolo di liberazione". Un altro passaggio De Luca lo dedica alla sua giunta che adesso è quella di Basile: "Che sia chiaro a tutti gli assessori. Non perché hanno fatto bene nei miei 4 anni devono sentirsi arrivati. Con Federico abbiamo individuato un periodo di sei mesi, direi sino a fine anno, per valutare se gli assessori hanno capito il suo metodo. Altrimenti saranno sostituiti. Quindi devono lavorare come e più di prima".

In cammino con Giarrusso

"Che il risultato di Messina sarebbe stato determinante nella definizione di nuovi equilibri politici - afferma De Luca - lo avevo detto in tempi non sospetti. Quando nessuno credeva nella forza di Sicilia Vera io avevo già delineato il quadro che oggi ci troviamo davanti. All'indomani del voto a Messina in molti, afferma De Luca, mi hanno cercato. Il centrodestra oggi cerca un'alternativa a Nello Musumeci la cui inadeguatezza non può più essere nascosta. Ho detto no a chi propone accordi. La mia posizione è chiara. Non mi interessano i compromessi. La proposta di Sicilia Vera e il nostro progetto politico non possono essere barattati. Il nostro risultato a Messina dimostra che per vincere non abbiamo bisogno che del sostegno della gente. Al centrodestra dico senza mezzi termini No. Andate avanti per la vostra strada e puntate su Nello Musumeci. È giusto che un presidente uscente possa ricandidarsi, noi tifiamo per la sua ricandidatura. Siamo tutti Nello boys. Intanto andiamo avanti e lo facciamo così come siamo abituati a fare nel segno della concretezza.  Come ho anticipato ieri sera, nella splendida cornice di Piazza Unione Europea per i festeggiamenti di Federico Basile, il progetto De Luca Sindaco di Sicilia oggi vede in campo anche l'europarlamentare Dino Giarrusso. Uniamo le nostre forze con l’obiettivo di cacciare la banda bassotti politica siciliana. Ho proposto a Dino di essere il vicepresidente e di farsi promotore a livello nazionale della nostra idea".

Sul palco in precedenza anche Nino Germanà, deputato di Prima L’Italia che “letto” prima degli altri dove tirasse il vento più forte, si è sganciato, per le amministrative, dal centrodestra e ha trovato un nuovo alleato. «Non ho chiesto nulla a Cateno De Luca – dice – il nostro è solo un apparentamento tecnico. E a chi mi dice che non avrò nemmeno un assessore, dico che io di assessori ne ho 9 in questa amministrazione. Rappresento il primo partito del centrodestra e non ci vendiamo per una poltrona».
Basile, dopo tre mesi di campagna elettorale, spigliato anche su quel palco, davanti ai riflettori davanti ai quali fuggiva quando era solo l’uomo dei conti. La sua vita è stata rivoluzionata in una stagione. «Negli ultimi tre giorni ho passeggiato con la fascia di sindaco per le strade della mia città con la processione di Sant’Antonio, sabato ero a Taormina dove ho incontrato il presidente Mattarella e oggi sono stato al Corpus Domini, sempre con cinto dal tricolore. Chi lo avrebbe mai detto? , La nostra fortuna – dice è che io, quella persona che ha fatto queste cose nei suoi primi tre giorni, sia esattamente come voi. È Cateno De Luca che mi ha fatto il regalo di compleanno. Ha visto in me chi poteva ascoltare le vostre esigenze e quelle di una città che viveva nel torpore».

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