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Messina, il 12 giugno è vicino: s’infiamma la volata

Ultimi giorni di campagna elettorale. Ieri a piazza del Popolo la convention del Centrodestra con Musumeci e Occhiuto a sostegno di Croce

Più passano i giorni, più si avvicina la data delle elezioni e più ci si rende conto dell’importanza della posta in palio. Messina, insieme con Palermo, rappresenta uno dei test più rilevanti del voto delle Amministrative del 12 giugno 2022. E lo hanno ribadito anche ieri sia i candidati alla poltrona più alta di Palazzo Zanca sia i leader o esponenti delle forze politiche che sostengono l’uno o l’altro dei cinque aspiranti sindaci.

Croce e i due governatori

Nello Musumeci e Roberto Occhiuto, presidenti della Regione siciliana e della Calabria, sono intervenuti ieri sera, sul palco di piazza del Popolo, a sostegno della candidatura di Maurizio Croce. Il filo conduttore dell’incontro era, ed è stato, quello della “città dello Stretto”, il progetto di un’unica vera Area integrata, collegata stabilmente dal Ponte. Lo ha dichiarato Occhiuto: «Penso che il Ponte sia una infrastruttura strategica che diventa anche volano per fare altre infrastrutture, quelle che mancano alla Calabria e alla Sicilia, alla faccia dei “benaltristi”. Penso che queste due regioni insieme possono essere un’Hub dell’Europa sul Mediterraneo». E Nello Musumeci lo ribadisce: «Dopo le elezioni amministrative, chiederemo un tavolo di confronto con Roma per disegnare una programmazione a 10 anni non solo di Messina e della Sicilia, ma per tutto il Sud, per capire cosa si vuole fare del Meridione nella proiezione mediterranea». Musumeci, nel suo intervento, ricorda «le tante cose fatte per Messina dal Governo regionale, dalla Zona falcata alla Badiazza, dal torrente Bisconte-Catarratti alla lotta al dissesto idrogeologico e al “Regina Margherita” e all’ex Sanderson, dove abbiamo progetto un nuovo Polo fieristico», e tutto questo, secondo il presidente della Regione, «nonostante non ci sia stata alcuna interlocuzione con l’ex sindaco». Un dialogo impossibile, lo ha definito Musumeci, che ha anche sarcasticamente parlato di una questione di “igiene”: «La politica è ben altro, poi ci può essere buona o cattiva politica, a Messina in questi ultimi anni la politica non è esistita». E Maurizio Croce ha sottolineato come questo «sia davvero il tempo di costruire, di riportare la città al dialogo con lo Stato e le Regioni, di ridare dignità e un’identità a Messina». Stessi concetti evidenziati con forza da Elvira Amata, capogruppo all’Ars di FdI, e dalla deputata di Forza Italia, Matilde Siracusano, designata assessora da Croce.

Basile e De Luca al “Cep”

Un comizio-concerto, quello del candidato sindaco e del leader di Sicilia Vera. Federico Basile ha ripetuto quello che ormai è il suo mantra: «Noi siamo da tre mesi e mezzo impegnati in questa lunga campagna elettorale, gli altri si sono svegliati “tardi”. Noi siamo gli unici che parliamo di contenuti, gli unici che su ogni fronte esibiamo atti, carte, documenti di cose avviate o già realizzate, dagli altri si sentono solo fantasie, promesse, chiacchiere». De Luca ha lanciato affondi a Croce e a Musumeci: «Mi hanno fatto la guerra sulle mie nomine, ci sono state interrogazioni parlamentari e richieste di intervento all’Anac, finite tutte con il riconoscimento della correttezza del nostro operato. Perché l’Anac non è intervenuta sulla nomina che l’allora assessore regionale al Territorio e Ambiente della Giunta Crocetta, Maurizio Croce, si fece, autoproclamandosi soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico ed equiparando il suo stipendio a quello di alto dirigente della Regione siciliana? Croce è stato l’assessore che il capogruppo di “Diventerà Bellissima” (il movimento di Musumeci), Alessandro Aricò, attaccava duramente sostenendo l’inconferibilità di quell’incarico. Ora Musumeci è il sostenitore di Croce candidato sindaco, sotto la “regia” di Francantonio Genovese».

De Domenico e gli altri big

Il Pd e il M5S non stanno lesinando attenzioni e sforzi a sostegno della candidatura a sindaco di Franco De Domenico. Mentre l’8 giugno sarà a Messina l’ex premier Conte, attuale leader dei Cinque Stelle, oggi in città ci saranno il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Amendola, e il capogruppo del Pd della Commissione parlamentare per le Politiche dell’Ue, Piero De Luca. Alle 10,45, alla Marina del Nettuno, è previsto un confronto con i vertici dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, sul tema delle Zes e sulle possibilità di sviluppo per i nodi commerciali nel Mediterraneo. Alle 12,30, un incontro pubblico con i giovani, sulle opportunità offerte dal “Next Generation Eu”. De Domenico ieri mattina è stato protagonista di una pedalata lungo la riviera nord: «Un “waterfront sociale” da restituire ai messinesi in uno dei tratti più belli, ma nascosti, della città», ha dichiarato riferendosi riferendosi allo spostamento del progetto del prolungamento della pista ciclabile dalla via Consolare Pompea alla linea di costa tra Sant’Agata e il torrente Papardo.

Gino Sturniolo

Il candidato di Messina in Comune ieri è intervenuto sul tema del cosiddetto “voto utile”: «Le elezioni amministrative, si sa, sono molto impegnative poiché i candidati sono tantissimi e le liste penetrano in ogni comitiva, in ogni famiglia. Anche per questa ragione la competizione tra i candidati alla carica di sindaco e quella tra le liste non si sovrappongono. La legge elettorale contribuisce non poco. Non è un caso se Accorinti è diventato sindaco con soli 4 consiglieri e De Luca senza neanche quelli. Tutto questo fa sì che con 24 simboli ottenere il 5% sia un'impresa non da poco per tutti. Nella scorsa tornata elettorale solo 7 liste entrarono in Consiglio comunale. Comunque vada la corsa a sindaco, è importante, dunque, che Messina in Comune riesca a superare lo sbarramento. È importante perché le persone che ne fanno parte hanno dimostrato in questi anni di avere il coraggio di sfidare chi ha amministrato la città come fosse un uomo solo al comando. Abbiamo dimostrato di avere la capacità di indagare gli atti amministrativi e di avere la forza di scontrarci a viso aperto. Lo abbiamo fatto con pochi mezzi a disposizione. Entrare in Consiglio offre degli strumenti in più. Ecco perché il voto dato a noi è un voto utile».

Salvatore Totaro

Infine, il medico, candidato sindaco di Ftl e Ucdl, si prepara all’ultima settimana di campagna elettorale: «Amare la gente significa stare al suo fianco proteggendola e facendola stare meglio e non solo fisicamente ma anche nell’animo, nello spirito e nel sociale quotidiano. Farle vivere la vita riscattando diritti come il lavoro, la ripresa delle attività, il turismo, le aggregazioni sociali, lo svago, lo sport per tutte le età, la vera attenzione per tutte le disabilità. In una parola, il nostro progetto politico: vivere la propria città in tutte le sue componenti e bellezze».

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