“Affacciati alla finestra Ninittu miu”. Una serenata sotto casa, in stile canterino, per suggellare il patto che apre una nuova fase della campagna elettorale a Messina. Così Cateno De Luca, di primo mattino, rompe la quiete della centralissima via Ghibellina, ma soprattutto gli equilibri di un centrodestra in subbuglio, ufficializzando l’intesa con il parlamentare della Lega Nino Germanà.
Il leader di Sicilia Vera, insieme al candidato sindaco Federico Basile e all’ormai inseparabile ex Iena Ismaele La Vardera, si è fatto accogliere da Germanà (rigorosamente in pigiama, come Basile in occasione dell’investitura di febbraio) e nel suo salotto ha ribadito i termini dell’accordo. Nei prossimi giorni si discuterà dei punti programmatici da concordare, probabilmente ci sarà una lista in cui confluiranno candidati di riferimento di Germanà, ma non ci saranno intese su assessorati e presidenze di Quartiere, già definite in precedenza. Nessun cenno ai veleni che i due si sono lanciati reciprocamente addosso poche settimane fa (“De Luca è scappato dalla città”, “Germanà dimentica di rappresentare appieno i potentati”), liquidati come semplice provocazione. Ma non c’è nemmeno chiarezza sul ruolo della Lega: ieri è stato un susseguirsi di comunicati stampa, con il segretario regionale Nino Minardo fermo nel chiarire che il partito non ha deciso nulla in tal senso, il capogruppo all’Ars Antonio Catalfamo duro nel parlare di “posizione personale” di Germanà e la commissaria provinciale Daniela Bruno “defenestrata” da Minardo proprio per aver avallato l’accordo Germanà-De Luca. Il deputato stamattina ha solo ribadito che “in queste settimane non ho trattato a titolo personale”, per il resto si è limitato a dire: “Nei prossimi giorni si vedrà”. Intanto De Luca gongola, attacca “le consorterie Navarra-Genovese” e tenta la nuova accelerazione in una campagna elettorale che sta adesso entrando nel vivo.
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