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Amministrative del 12 giugno, a Messina si scaldano i motori ma c'è chi è ai box

Il conto alla rovescia è iniziato. La data è ufficiale, ci sono 61 giorni tra aprile e maggio e 11 a giugno, prima di arrivare alla fatidica data del 12, quando Messina, e altri 37 Comuni della provincia, torneranno al voto per eleggere sindaco, Giunta e consiglieri comunali (e circoscrizionali, nel caso del capoluogo). I giochi sono fatti o quasi.

Il Centrodestra

La situazione di stallo perdura ma potrebbe sbloccarsi nelle ultime ore, in ogni caso entro martedì, il giorno oltre il quale sembra che nessuno voglia andare. Il ticket Maurizio Croce-Matilde Siracusano è quello sul quale puntano alcune delle componenti della coalizione (ieri lo ha ribadito con forza Beppe Picciolo, leader di Sicilia Futura) ma fino alla tarda serata di ieri restava in campo anche la candidatura di Nino Germanà, il deputato messinese della Lega che continua a confermare la propria disponibilità a essere lui l’uomo dell’unità dell’intero schieramento.

Il Centrosinistra

Il candidato sindaco Franco De Domenico, che sta lavorando alla composizione della squadra e delle liste, incassa l’appoggio del Partito Socialista, durante l’incontro con il segretario cittadino Amedeo Gitto. «In questa proposta – afferma Gitto –, oltre che valori comuni e condivisi, abbiamo visto la concreta possibilità di dare a Messina un’Amministrazione capace di ripristinare un clima di reale coesione. Un governo della città in grado di andare oltre le spaccature ideologiche e sociali che si erano venute a creare, di riportare quella serenità e unione di intenti senza le quali qualsiasi idea di sviluppo risulta penalizzata già in partenza. All’apprezzamento per la proposta politica, poi, aggiungo quello per Franco De Domenico, per le sue capacità, per la sua storia». E De Domenico afferma: «Il nostro progetto continua a raccogliere consensi e apprezzamenti. L’appoggio del Pso e la stima manifestata nei miei confronti non possono che conferire ulteriore forza e spessore alla coalizione e confermare l’idea di un Centrosinistra ampio, inclusivo e unito».

Federico Basile

Chi continua lungo la sua strada, fatta di incontri nei quartieri e nei villaggi, e di definizione di liste e candidati, è Federico Basile. Stamane, alle 10, al Palazzo della Cultura, l’ex direttore generale del Comune presenterà la terza lista a suo sostegno, denominata “Senza se e senza ma”, secondo il noto slogan ripetuto infinite volte dall’ex sindaco Cateno De Luca. «Tra i 32 candidati di questa lista – sottolinea Basile – le donne saranno 21, ovvero il numero massimo consentito dalla legge elettorale. L’adesione di donne preparate, capaci e amanti della città al nostro progetto politico e amministrativo è per noi motivo di orgoglio. E ritengo che le donne debbano essere presenti negli organismi pubblici non perché la legge ne prevede la presenza in una certa percentuale ma perché hanno le giuste competenze».

Gino Sturniolo

Chiama a raccolta i cittadini che non si riconoscono nell’attuale Centrosinistra, l’ala movimentista e l’associazionismo ma non solo. Gino Sturniolo lancia un appello anche agli altri candidati alla sindacatura: «Il Comune di Catania è in dissesto e quelli di Messina e di Palermo sono in pre-dissesto. Le tre più importanti città della Sicilia sono state costrette in questi anni a utilizzare i dispositivi normativi pensati per affrontare le situazioni di grave crisi finanziaria. Il presidente della sezione di controllo per la Regione siciliana della Corte dei Conti, Salvatore Pilato, nell’evidenziare che la nostra regione è quella con il maggior numero di enti locali in difficoltà, ha segnalato che emerge “il rispetto meramente formale e apparente degli obiettivi di finanza pubblica e un risultato di amministrazione non attendibile”. Le parole del magistrato contabile fanno pensare ad un futuro ancora più grigio. Le ragioni di tale situazione sono riscontrabili nella progressiva riduzione dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali, nella sempre più difficoltosa riscossione dei tributi locali e in uno storico malgoverno dei Comuni. Di tutte queste cause possono essere rintracciabili responsabilità negli esecutivi nazionali e locali degli ultimi decenni, come dimostra la storia del bilancio del Comune di Messina... Nei fatti a quasi 10 anni di distanza, come nel gioco dell’oca, siamo nuovamente al punto di partenza, con un Piano di riequilibrio in attesa di giudizio, con una lunga lista di criticità evidenziate dalla Corte dei Conti e con una ulteriore possibilità di riformulare il Piano». Da questa analisi la proposta: «La storia recente degli enti locali siciliani – afferma l’ex consigliere comunale – dimostra come il risanamento finanziario in un Comune solo sia impossibile. Il tessuto economico e la condizione in cui versano gran parte delle famiglie che abitano i nostri territori non sono gravabili da ulteriori balzelli e tagli che possano sostenere le politiche di rientro dal debito di volta in volta proposte. Serve una soluzione politica che offra ai Comuni siciliani una via d’uscita per tornare in regime ordinario. Il Comune di Messina, qualunque sia la compagine che uscirà vincitrice alla fine di questa tornata elettorale, dovrà farsi carico di trovare un’intesa con gli altri Comuni in difficoltà per aprire un tavolo negoziale con il Governo nazionale, che riveda le norme che oggi stritolano i nostri bilanci».

Venti roventi a... Scirocco

Giorni di sciroccate a Messina e clima particolarmente rovente a... “Scirocco”, il talk del venerdì sera in onda su Rtp, condotto da Emilio Pintaldi. A “scontrarsi” Beppe Picciolo, l’ex sindaco Peppino Buzzanca, il deputato regionale Danilo Lo Giudice e la consigliera Antonella Russo. Ma c’era anche un... convitato di pietra: Cateno De Luca. Gli esponenti delle coalizioni di Centrodestra e Centrosinistra si ritrovano compatti contro l’ex sindaco, a difenderlo ci ha pensato Lo Giudice. Tanti i temi toccati, non ultimo il Referendum sul nuovo Comune di Montemare. Beppe Picciolo ha ribadito che voterà sì alla scissione dei villaggi, non considerandolo un grave vulnus al territorio messinese (e invece lo è). Sarebbe interessante, a questo punto, sapere come la penserà il futuro candidato sindaco del Centrodestra: si batterà per una Messina unita o per una città destinata a perdere un terzo del suo territorio? Non è interrogativo da poco e vale anche per tutti gli altri aspiranti sindaci.

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