Se ne è andata un’altra settimana, è scattata l’ora legale, il mese di marzo si sta consumando come una candela esposta al vento di scirocco. Cosa aggiungere di più? Cosa è successo, nel frattempo? Ecco un rapido riepilogo nel nostro diario pre-elettorale. Una novità, in questi ultimi sette giorni, c’è stata: la candidatura del segretario del Pd Franco De Domenico. E, dunque, gli aspiranti sindaci ufficialmente sono due.
Con Basile c’è Trischitta
C’è Federico Basile, e questo lo si sa ormai dalla tarda serata di San Valentino, l’uomo scelto da Cateno De Luca che, sotto la bandiera di Sicilia Vera, prosegue la sua campagna elettorale ormai da più di un mese, che ha presentato già diverse liste per il Consiglio comunale (potrebbero addirittura essere, alla fine, nove o dieci) e per le sei Municipalità, che ha confermato in blocco la squadra di assessori dell’Amministrazione uscente, che ha definito le linee programmatiche e che stamane, nel corso di una conferenza stampa, annuncerà anche l’adesione al proprio progetto di «una nota personalità politica». La “new entry” ha del clamoroso: è Pippo Trischitta, ex capogruppo di Forza Italia, una lunga militanza in Alleanza nazionale, tra gli avversari di De Luca nelle Amministrative del 2018. Si presenterà in una delle liste a sostegno di Federico Basile. Così come ormai è quasi certo anche l’appoggio di Pietro Currò, l’ex assessore comunale al Risanamento, e del Partito repubblicano messinese.
Il via libera a De Domenico
Ma da qualche giorno Basile non è più l’unico candidato ufficiale, c’è anche Franco De Domenico. L’ex deputato regionale, costretto a lasciare l’Ars per effetto del ricorso presentato da un (ex) collega di partito, Pippo Laccoto, è il nome e il volto del Centrosinistra nella competizione per Palazzo Zanca. Di tutto il Centrosinistra? Ah, saperlo... Oggi dovrebbe essere convocato l’ultimo dei tavoli di confronto, susseguitisi durante queste settimane, e in tal sede si avrà il responso definitivo di una parte della coalizione. Il “sì” a De Domenico è già arrivato dal movimento Cinque Stelle, da Articolo Uno, da altri spezzoni del Centrosinistra. Manca il via libera da parte dei movimenti di area accorintiana, soprattutto Cambiamo Messina dal basso, che ha manifestato aperto dissenso per il metodo con cui si è arrivati alla scelta. Un dissenso che, però, potrebbe anche rientrare, se venissero accolte alcune condizioni che gli “accorintiani” hanno posto al Pd e ai suoi alleati. De Domenico, prima riottoso, ora convinto della propria “missione”, intende svolgere un ruolo di “pacificatore”, recuperando anche quei consiglieri comunali che non hanno, come Alessandro Russo, taciuto la loro contrarietà ai riti e alle liturgie andati in scena in questi giorni, o che sono rimasti delusi, come Antonella Russo, per la mancata convergenza sul proprio nome.
Una politica... maschilista
Ed è proprio la mancata scelta di Antonella Russo che offre lo spunto per una riflessione molto più generale, sull’ennesima mancanza di coraggio delle forze politiche messinesi, ostinate a non puntare su donne candidate alla sindacatura. Un mistero “glorioso” che qualcuno, alla fine, dovrebbe pur spiegare. Ogni anno riempiamo le pagine di siti e giornali con le foto di (quasi certe) candidate – in quest’occasione, in particolare, Valentina Zafarana, Aurora Notarianni, Carlotta Previti, Matilde Siracusano –, poi, chissà perché, la gara finisce sempre tra maschi, e al massimo la componente femminile viene scelta come “ticket”, sindaco-vicesindaca. È sempre e solo una sfavorevole congiuntura astrale o il segno di un’arretratezza politico-culturale? Ai posteri l’ardua sentenza...
Salgono le quote di Germanà
E il Centrodestra? Bella domanda, direbbe qualcuno. La risposta è nel vento, blowind in the wind, canterebbe Bob Dylan. In realtà, se si va a scavare tra le frasi non dette e le indiscrezioni che filtrano da Roma e da Palermo, sotto sotto, sta maturando la scelta definitiva. Sembra esserci l’avallo delle segreterie nazionali di Lega e Fratelli d’Italia sul nome di Nino Germanà quale candidato sindaco della coalizione. Ma nulla può essere dato ancora per scontato. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina