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Comunali: tre alfieri all’assalto di Barcellona, ma il centrodestra vuole tutto e subito

Una campagna elettorale senza scontri. Quasi sempre tra gli antagonisti è prevalso il gioco corretto. Tra i tre candidati a sindaco a Barcellona Pozzo di Gotto, il commercialista Antonio Mamì, 45 anni, sostenuto da tre liste della coalizione di centrosinistra composta da Partito democratico, Movimento 5 Stelle e dalla civica Città Aperta; per il centrodestra l'avvocato penalista Giuseppe “Pinuccio” Calabrò, 55 anni, sostenuto da 11 liste tra le quali primeggiano quelle dei partiti Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia; e terzo incomodo che si pone come alternativa ai due blocchi, l'avvocato penalista Giuseppe Sottile, 49 anni, a cui è collegata la sola lista di “Vox Italia” di cui lo stesso Sottile è tra i massimi dirigenti nazionali.

Non ci sono stati i classici cortocircuiti e sono stati rispettati, soprattutto negli incontri pubblici e nei comizi, sia il distanziamento sociale e l'uso di mascherine. Certo sui tempi politici, non sono mancate le frecciate e le controffensive.

Gli assessori designati dai tre candidati a sindaco sono per Antonio Mamì del centrodestra Roberto Iraci, Sergio Amato, Elisa Calabrò, Antonino Novelli, Davide Bongiovanni, Nunziante Rosania e Vera Giorgianni. Per il candidato sindaco di centrodestra Pinuccio Calabrò solo quattro nomi obbligatori: Santi Calderone, Giuseppe Benvegna e Natale Munafò, le altre designazioni nelal fase successiva. L’unico ad aver indicato all’atto di presentazione delle liste tutti gli assessori è stato il candidato sindaco Giuseppe Sottile: Diego Fusaro, Mario Pietro Coppolino, Maria Grazia Accetta, Antonino Torre, Carmela Grazia Trovato, Candeloro Trovato e Andrea Il Grande.

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