Tra i banchi di scuola, in famiglia e con gli amici, con responsabilità e rispetto per se stessi e per chi si trova di fronte, o al di là dello schermo, in uno spazio fisico o digitale in cui la libertà di ciascuno confina con quella dell’altro. Ecco come prevenire bullismo e cyberbullismo, nel segno della gentilezza e dell’accoglienza delle diversità, contro prepotenza e sopraffazione che mettono quotidianamente a rischio l’incolumità fisica e psichica dei minori trascinandoli verso pericolose derive comportamentali. Lo sanno bene le alunne e gli alunni del collegio S. Ignazio, chiamati assieme ai docenti a vigilare sul benessere della comunità scolastica, attivamente impegnata sul fronte della prevenzione di ogni forma di prevaricazione. Un percorso formativo che, attraverso la sottoscrizione di un protocollo, ha permesso alla scuola di conseguire la certificazione europea del sistema di gestione per la prevenzione e contrasto al bullismo. Se n’è discusso nel corso dell’evento intitolato “BullOff”, che ha visto confrontarsi sul tema rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’Ordine e professionisti, in prima linea - accanto a scuola e famiglia - nella tutela dei minori. Proprio il sistema educativo scolastico “deve prendersi cura della persona, facendo proprie le istanze e i bisogni dei singoli alunni, ascoltandoli”, ha spiegato la dirigente scolastica Maria Muscherà richiamando l’impegno formativo del collegio ispirato al carisma ignatiano, in apertura, assieme al direttore Gianluca Busacca che ha ammonito sulla necessità di trarre dal web le opportunità e non i pericoli. Negli ultimi tempi bullismo e cyberbullismo, con la proliferazione di social network e piattaforme digitali, sono diventati fenomeni di gravissima portata, come emerso anche nel corso dell’ultimo Safer Internet Day. In questo contesto di allarme, fondamentale è il ruolo della scuola, luogo elettivo di formazione integrale della persona, che deve dare sicurezza contribuendo a formare non solo la competenza culturale, ma soprattutto quella civica, rendendo allieve e allievi persone migliori. A ribadirlo nel suo intervento il provveditore agli studi Stello Vadalà, sottolineando il ruolo delle istituzioni scolastiche e esortando ragazze e ragazzi a denunciare qualsiasi atteggiamento di illegalità e prevaricazione. I lavori sono stati moderati dalla giornalista della Gazzetta del Sud Natalia La Rosa, responsabile dell’inserto Noi Magazine che ogni settimana contribuisce alle strategie di contrasto al bullismo e cyberbullismo, dando spazio ai lavori sulla tematica e promuovendo l’educazione digitale dei giovani, anche in sinergia con il Garante della Privacy. L’esperta in psicologia giuridica Valentina Sabino ha messo in evidenza gli impatti negativi sulla salute e sulla socialità di tali fenomeni; alla sostituta procuratrice della Repubblica Anita Siliotti, componente dell’Associazione nazionale magistrati, il compito di richiamare i giovani sulle conseguenze di comportamenti non ponderati: «Ad ogni azione di bullismo corrisponde un reato che, come tale, viene punito» ha detto la magistrata, sottolineando la responsabilità giuridica anche in capo ai giovani. La tenente colonnello Alice Candelli, comandante del Nucleo operativo della compagnia dei Carabinieri di Messina centro, ha richiamato l’impegno sinergico delle forze dell’ordine, con l’attuazione di misure preventive ancor prima che repressive, chiedendo la collaborazione dei giovani destinatari innanzi tutto di un’importante azione educativa. Particolarmente toccante l’appello ai giovani di Marilisa Giunta - sorella di Felice, il 15enne barcellonese morto nel 2005 a causa dell’aggressione di un coetaneo - a denunciare episodi di violenza: «Mio fratello è stato colpito nell’indifferenza generale. Se qualcuno avesse parlato, se a quel tempo ci fosse stata maggiore sensibilizzazione forse oggi lui sarebbe qui». Nel corso dell’evento sono stati presentati ufficialmente i primi “vigilantes” della scuola, alunne e alunni che - ha spiegato la prof.ssa Caterina Zappia, coordinatrice del percorso formativo - sono entrati a far parte del Comitato di vigilanza assieme ad altri docenti, ai membri del consiglio d’istituto e ai collaboratori della scuola. A certificare l’impegno del collegio nel contrasto al bullismo l’ing. Angelo Impollonia, che ha parlato dell’importanza di promuovere potenti “antidoti” al bullismo, come gentilezza, bellezza e inclusione.