"Meduse" nasce da un’illuminazione. Da quella luce che s'accende quando stai sempre a cercare di vedere oltre le cose, dalla curiosità quando diventa elettrica. Era un anno fa quando i Moscova presentavano il loro primo singolo, quando il messinese singolare di Mimmo Giordano e Giuliano Cento si univa formalmente a Stefano Radice per diventare band. Ora, dodici mesi dopo, quel "Frigo vuoto" d'esordio si è riempito di altri pezzi e "Meduse" (fuori il 17 marzo per "Le stanze dei dischi" e "Visory indie") è solo l'ultimo di sei passi verso la definizione di un concetto tanto marcatamente indie quanto in continua, inevitabile sperimentazione.
Dentro "Meduse" c'è una metafora, più che altro una similitudine tra il tocco tossico di un animale dall'apparenza inconsistente, evanescente e certe relazioni d'amore altrettanto "mortali". L'immagine reale di quel momento nel quale tutto può cambiare, anche se non l'avevi previsto, pure se non sai ancora come rendere vitale quel che potenzialmente è letale. "Ti ritrovi catapultat* in qualcosa da cui è spesso troppo tardi per uscirne, perché magari non hai la forza per il dolore e ti senti soffocare. E sono tante, tantissime, le relazioni che purtroppo si sviluppano in questo modo". Una dicotomia che nel brano è rappresentata musicalmente dalla calma placida delle strofe che cedono all’esplosione del ritornello. Un'altra prova del loro cantautorato indie farcito di sonorità rock miscelate a suoni elettronici e ad atmosfere syntheggianti, rhoodes ed altri strumenti dei '70. Pieni di reveberi e delay usati per avvolgere l’ascoltatore e trascinarlo nella loro dimensione.
Un passo indietro. "Moscova" è un nome talmente milanese che quasi non tradisce la provenienza messinese di Mimmo Giordano e Giuliano Cento. Loro già si conoscevano senza ricordarlo, si erano incontrati sullo Stretto, quando provavano a farsi strada nel mondo musicale sommerso della città, prima di decidere di emigrare verso altre possibilità. Uno 29 anni e l’altro 31, uno una laurea in psicologia e un posto da Amazon e l’altro un lavoro nella grande distribuzione. Le loro famiglie sono ancora giù, “quindi rigorosamente ogni estate torniamo giù per almeno due settimane”.
Domenico, Giuliano e Stefano vantano già apparizioni sul palco dell'Ariston di Sanremo (per eventi collaterali Festival) e per Radio Deejay (nell'Agosto del 2022), oltre ad un seguito di oltre 2k follower su Spotify e oltre 4.4k follower sulla loro pagina Instagram.
Programmi per il resto del 2023?
"Facile! Suonare, suonare, suonare! Nei nostri piani c'è la pubblicazione di un album ed un tour invernale. Stay tuned!".
Caricamento commenti
Commenta la notizia