Messina, ore 21. Piazza Duomo che diventa teatro, il "contatto" tra musica e gente, il ritorno in Sicilia come alle origini. Stasera nello Stretto scorreranno i Negramaro, e canterà il mare. Mentre tutta una città si mescolerà alle altre (ingresso gratuito per l'evento clou del cartellone natalizio voluto dall'Amministrazione Basile e organizzato dal Comune in collaborazione con la Musica da Bere Srl di Carmelo Costa) per brindare a quell'unico istante in cui fine e inizio s'incontrano, e danzano. La voce di Giuliano Sangiorgi come il richiamo delle sirene, con quell'inconfondibile leggerezza dei falsetti e il suo personalissimo timbro sulle parole. Con lui «Ermanno (Carlà - basso), il mio dolcissimo sognatore e “psicologo”, un vero saggio. Andro (Andrea Mariano - pianoforte, tastiera, sintetizzatore), il gigante buono ed “electro”, la pazienza e la sicurezza fatte persona. Lele (Emanuele Spedicato - chitarra), l’amico sempre pronto a correre per te… e corre che corre. Pupillo (Andrea De Rocco - campionatore, organetto, cori), un faro e un riferimento per noi tutti. Danilo (Tasco - batteria, percussioni), un mare in tempesta con albe e tramonti incantevoli». C'è qualcosa che i Negramaro fanno. Parlare d'amore, sfaccettare i sentimenti, cantare storie a forma di poesie rare, anche dure, anche nere. Cambiare registro. Prendere il pop, trasformarlo in rock, elettrificandone le sfumature e le atmosfere. E farlo con la misura del gusto, con la cura del tempo. Perché c'è una cosa che i Negramaro sanno. Che si può rinascere anche dopo una rivoluzione tanto attesa quanto mancata, che la resilienza risuona se le si concede spazio (e se quello spazio è armonico). C'è stato più di un momento in cui la linea sembrava spezzata. Prima la crisi e la separazione, gli amici di sempre su strade sempre più lontane e l'amore che torna (Giuliano era solo a New York quando ha scritto il pezzo della rinascita, era andato lì a perdersi e ritrovarsi. L'ha fatto ascoltare ad Andrea che proprio in quei giorni aveva scoperto di aspettare Bianca, la sua bambina e... il resto è storia). Poi la malattia, la grande paura per Lele, per quell'insieme appena ricostruito e già di nuovo in pericolo. Anche quella volta, l'imbrunire e la luce. Stasera torneranno a Messina dopo un 2022 internazionale (è stato l'anno del teatrale Negramaro Unplugged European Tour con le sue oltre 40 tappe "capitali") e prima del 2023 che segnerà i 20 anni di carriera. Pescando dagli otto album in studio (più uno dal vivo e una raccolta) o dalle dodici tracce dell'ultimo disco ("Contatto")... scaleranno la scaletta della loro vita artistica. Ma nelle corde ci sarà sopra tutto quel piccolo mondo antico che Giuliano Sangiorgi aveva voluto raccontarci quattro anni fa, in occasione del mega concerto allo Stadio San Filippo nell'estate del 2018, con un testo inedito per Gazzetta del Sud. Tra le vacanze a Caltanissetta e il rimpatrio nella "casa" di papà Gianfranco, che «era un uomo fatto di terra e Sicilia e mi ha fatto amare l’Isola fino all’impossibile».
La mobilità
E intanto la città si prepara all'evento. A tre ore dal concerto già almeno un paio di migliaia di persone hanno preso posto a Piazza Duomo pronti ad ascoltare i Negramaro. Molte, per via delle condizioni dell'autostrada fra Messina e Rometta, hanno rinunciato. Mentre dalle 18,30 è scattato il divieto di transito nella zona attorno alla Cattedrale, compreso Corso Cavour. Sono già arrivati i primi pullman e sono quasi tutti provenienti dalla Calabria.