Sono ad un passo dal Festival di Sanremo 2023. Si tratta dei due messinesi Patrizio Romeo del duo Romeo & Drill e il suo discografico Alberto Quartana. Il duo targato Leave Music è finalista, nel gruppo dei 12 cantanti selezionati per il Sanremo Giovani 2022 che, il 16 dicembre su Rai Uno con Amadeus dal Teatro del Casinò, decreterà i sei artisti che accederanno di diritto al Festival di Sanremo 2023 direttamente nella categoria dei “big”. Quest’anno come annunciato domenica da Amadeus saranno ben sei i vincitori di Sanremo Giovani 2022 che accederanno alla 73° edizione del Festival in programma dal 7 all’11 febbraio. Un appuntamento decisivo dunque quello della finale che si disputerà nei prossimi giorni per Patrizio Romeo, nato a Messina e trasferitosi con la famiglia a Roma, dove si è mosso in ambito musicale con il nome d’arte Romeo insieme con Francesco Manfredi (in arte Drill), formando nel 2019 un duo che ha esordito con il brano “Chissenefrega”, poi lavorato su altri pezzi usciti sulle piattaforme online e nel dicembre 2021 ha pubblicato con la Leave Music il primo singolo “Sono ancora morto”. I due artisti si esibiranno alla finale con il pezzo “Giorno di scuola” della stessa casa discografica, diretta dall’altro messinese, il maestro Alberto Quartana. Il produttore appassionato di chitarra, ha studiato per tre anni con Filippo Daccò a Milano per poi diplomarsi e perfezionandosi negli USA a Los Angeles. Trasferitosi a Roma si è occupato di produzione fondando nel 2007 una casa discografica indipendente che ha scoperto e lanciato tante voci come Alessandro Mallarmino, interprete di brani come “Me so’ ‘mbriacato”, “Tevere Grand Hotel”, “Le cose perdute”. La casa discografica è cresciuta, l’anno sorso ha prodotto "Yuman" che è stato il vincitore di Sanremo Giovani 2021 ed è diventata una realtà consolidata nel panorama musicale nazionale in ambito di produzione discografica, management artistico e organizzazione di eventi musicali come l’Indigeno Fest che Quartana ha voluto organizzare proprio nel messinese per amore della sua terra come lui stesso ci ha raccontato nell’ intervista rilasciataci in esclusiva. Ci racconti quest’ avventura della finale. "Siamo contentissimi di questo cammino verso Sanremo, questa tappa è stata un pò inaspettata, ma ci abbiamo provato perché avevamo i pezzi giusti e siamo stati premiati. Adesso la partita si fa più complicata, anche se la notizia arrivata ieri che il numero dei giovani che andranno fra i big è stato esteso da tre a sei. Questo ci fa ben sperare!". Ci parli di Romeo & Drill, artisti e amici. "Sono meravigliosi! Due ragazzi con i due caratteri diversi, l’uno dà forza all’altro, in un’alchimia perfetta. Sono pure grandi amici, è tutto vero quello che scrivono. Mi piace la loro scrittura, è fresca con dei passaggi molto attuali e poi vocalmente si completano, uno è più melodico, l’altro più rap. Funzionano benissimo!" Qual è il suo rapporto con la Sicilia e Messina? "Ho un legame fortissimo, sono andato via solo perché lì non avrei potuto avere occasioni di lavoro, ma ci torno ogni estate per due mesi e proprio in Sicilia ho voluto costruire qualcosa di importante, il Festival Indigeno nel 2014, un grosso evento musicale itinerante fra Patti, Patti Marina, Mongiove, Marinello e Tindari di una settimana, che in questi anni ha ospitato artisti come Alex Britti, Carmen Consoli, Diodato , Max Gazzè, Nicolò Fabi, Daniele Silvestri. Un’altra bella avventura!" Lei arriva alla produzione dopo un lungo e rigoroso percorso di musicista. "Sì, ho iniziato come chitarrista, ho studiato ma poi sono stato travolto dalla passione per la produzione e sono passato dall’altro lato della barricata; ma la competenza musicale mi è servita per capire bene le dinamiche degli artisti. Ho aperto una piccola etichetta che è cresciuta con Mannarino che abbiamo scoperto e che poi è esploso". L’anno scorso con Yuman avete vinto il Sanremo Giovani. "Già, un pò di cose le abbiamo fatte, abbiamo portato progetti interessanti perchè ci piace la qualità e le nostre proposte sono state apprezzate dalla commissione che ha fatto un ascolto attento. Siamo contenti dei risultati raggiunti. Abbiamo tanta speranza per questa edizione, ma anche se i nostri artisti non andranno a febbraio all’Ariston, avranno fatto comunque un percorso bello, sono arrivati tra i 12 finalisti . In questi giorni hanno avuto grande visibilità su Rai uno, Rai due Rai Tre e Rai News e non è poco!".
Tra i 12 anche un calabrese
C'è anche Fiat 131 tra i dodici finalisti di Sanremo Giovani. Fiat 131 e pseudonimo di Alfredo Bruno, cantautore calabrese. Il nome d’arte è ispirato alla superstite automobile del nonno Alfredo, che è stata luogo di sgangherate avventure e testimone delle prime ammucchiate sotto le note indimenticabili di Lucio Dalla. Alfredo Bruno nasce a Cosenza il 22 febbraio 1993. Studia canto leggero dal 2007 e segue fin da giovanissimo Corsi e Master Class, tra cui quelle di Gegé Telesforo, Franco Fussi, Max De Angelis, Silvia Mezzanotte, Enzo Campagnoli, Grazia Di Michele, Fabrizio Palma, Iskra Menarini e tanti altri ancora. Cantautore dalla timbrica soul, vince nel 2011 la quarta edizione del Concorso Canoro Interpreti Musica Leggera Italiana di Cecilia Cesario, esibendosi insieme a Linda Valori con il brano “Aria Sole Terra e Mare”. Poi partecipa successivamente ai Casting di X Factor, arrivando tra i dieci finali della categoria Under Uomo. Nel 2013 è stato premiato come miglior cantante emergente da Marco Masini, Fabrizio Palma, Francesco Mogol e il Direttore Artistico di Radio Italia Antonio Vandoni con il Premio Award Next Generation al Contest – Una Voce per il Sud. Nell’anno successivo pubblica “Non ci sto” presentandolo presso l’Ivy Leaf Club di Londra, poi nel 2015 è ospite nel terzo Live Show di X Factor Albania insieme al Coro de La Voce Produzione diretto da Cecilia Cesario. Dal 2012 è corista al Concorso Canoro Interpreti Musica Leggera Italiana.