Una potenza di fuoco. E un uomo a forma d’acqua con la sua band incisa nel rock'n roll. L’elettricità e la complicità, un concetto e la sua musica. Una storia che traccia un percorso. Un percorso che pezzo per pezzo si fa storia. Un’estetica precisa, ricercata a fondo. Praticamente un Achille Lauro Superstar… in tour. «Dopo due anni di silenzio, torniamo con uno spettacolo imponente in location maestose e di estremo prestigio». Sarà un viaggio 2.0, s’incastrerà a perfezione tra le mura antiche del teatro di Taormina (oggi) come tra le pietre vissute di piazza Duomo a Messina (domani). «Parliamo di una terra meravigliosa e sono contento di riuscire ad esibirmi in due città. Taormina e Messina saranno live incredibili, che il pubblico siciliano saprà accogliere in maniera grandiosa».
Per il ritorno dal vivo ha cercato di creare l’indimenticabile Achille Lauro. Lo ha fatto camminando all’indietro, dalle profondità sconosciute alle cime delle classifiche. Ha voluto puntare sull’imprevedibile, scalando una scaletta di ossimori e contrasti. «Ci saranno brani da tutti gli album, per la maggior parte riarrangiati. Medley storici, momenti intimi e tempo per il punk rock. Riascolterete Roma, Zucchero, Thoiry. I miei brani sanremesi, La Bella e la Bestia, Generazione X. Stripper (con cui ha concorso all’Eurovision) e Marilù. Abbiamo rivisto i suoni, cercando di trascinarli ancora di più verso il nostro mondo e dando nuovamente qualcosa di fresco a chi aveva già ascoltato questa formula».
Sul palco con lui Marco Lancs (batteria), Gregorio Calculli (piano e tastiere), Nicola Iazzi (basso), Riccardo "Kosmos" Castelli (chitarra). E la new entry Amudi Safa, alla seconda chitarra. E una solenne novità: l'Orchestra della Magna Grecia. L’idea, di quelle infestanti, è nata durante un brainstorming. «Stavamo pensando a come progettare un tour che fosse veramente esemplificativo della mia carriera e di tutte le mie esperienze. Avevo appena suonato con l'orchestra Magna Grecia all’Arcimboldi di Milano. La connessione è avvenuta quasi automaticamente. Quell'esperienza mi ha davvero cambiato l'idea di live, così come quando ho costruito l'album 1920 in session con tutti i musicisti jazz sul momento. Rispetto al trend attuale di chiudersi in studio davanti a un computer, cambia proprio la prospettiva e riporta la musica al suo stadio originario di condivisione e ricerca collettiva».
La stessa ricerca e condivisione portata avanti insieme al direttore musicale Marco Lanciotti e al Maestro Gregorio Calculli, «una sfida tecnica che ha richiesto due mesi di programmazione ed una coordinazione costante tra il reparto musicale e quello di stage direction». Luci ed sfx saranno nelle mani e nelle visioni di Jacopo Ricci, come per l’Eurovision. «Per questo tour, poi, abbiamo lavorato a stretto contatto con il mio stylist Nick Cerioni e con Gucci, pensando a un fashion design che potesse esprimere a pieno tutte le parti dello spettacolo».
Achille Lauro Superstar – Tour 2022 è un sogno che si fa realtà, un progetto immaginato e visualizzato in ogni dettaglio già mesi e mesi fa, quando tornare tra la gente era una scommessa chiusa in un cassetto. «L'emozione è totalmente diversa rispetto ad altri contesti. Il pubblico si riunisce per sentire un determinato tipo di musica. Ti trovi davanti a persone che apprezzano il tuo modo di scrivere, di cantare, di performare. Si percepisce un'energia totalmente nuova. Che non vedo l'ora di rivivere».
Stasera a Taormina e domani a Messina due ore di concerto, trentaquattro brani, cinque atti. «Dall’ultima volta è passata una vita. Riprendiamocela».
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