Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Vasco Rossi a Messina: "La musica è contro tutte le guerre e siamo qui per fare musica. Finalmente!"

Certo che vedere quarantunomila persone adunate ai piedi di un solo Komandante fa sempre un certo effetto. A sentire quarantunomila voci accordarsi a un unico diapason non ci si abitua mai.
Così Vasco è tornato. Per la quinta volta è tornato in questo spazio di Stretto che non è mai stato così largo. Dopo un lungo periodo di nulla, di solitudine, di attesa, è tornato a rimettere insieme la vita della gente. E si è portato dietro quella hola sonora che lo precede e di tanto in tanto spontaneamente parte. Chissà da dove, non si capisce da chi... si comincia con qualche parola e e si finisce tutta la canzone. Classico.

Tanto i suoi fan le conoscono tutte a memoria le parole. Comprese di gesti, inflessione, rituali. Emozioni. Che esplodono appena Vasco prima saluta Messina e la Sicilia ("Siete una terra e un popolo meraviglioso"), poi lancia il suo messaggio di pace: "La musica è contro tutte le guerre e noi stasera siamo qui per la musica". E chiude sul Covid: "E' stato un periodo di divisioni, troppi commenti e pochi contenti. Opinioni di tutti e giudizi di nessuno. Ascoltiamoci. La parola è... finalmente. Ricominciamo, finalmente".

Lo sa Carlotta, arrivata dalla Calabria, che «Vasco è così. Meraviglia. Uno che unisce generazioni, che scrive e suona per tutti». Lo sanno Leonardo e Carmelo, due amici di Trapani che si sono piazzati davanti ai cancelli di prima mattina per guadagnare il bordo della scena. Lo sa quel gruppo che si è mosso dalla Sardegna. Sessantasette anime traghettate da un'isola all'Isola. E lo sa Serena, una tra i pochi messinesi che a un suo concerto non c'era mai stata. Ma poi ha ceduto a Davide, suo figlio. E alla tentazione di dire «Io c'ero, almeno una volta nella vita devi esserci».

È stata la sera dei record per Messina. Mai la Sicilia aveva ospitato un evento di tale portata e mai un'organizzazione tanto complessa era alla fine risultata perfetta.
E mentre la marea di gente risaliva verso San Filippo e il palco serviva un aperitivo di band rigorosamente dal vivo, si aspettava la portata principale.

A proposito, la band che ha accompagnato Vasco è stata allargata a 11 elementi, con l’aggiunta di una sezione fiati: alle chitarre Stef Burns e Vince Pastano; al basso Andrea Torresani (lo storico bassista Claudio “il Gallo” Golinelli solo guest); i tastieristi Alberto Rocchetti, Frank Nemola e Beatrice Antolini; il batterista Matt Laug e la novità assoluta della sezione fiati con Andrea Ferrario al sax, Tiziano Bianchi alla tromba e Roberto Solimando al trombone.

"XI Comandamento", “Ti prendo e ti porto via", “Se ti potessi dire", “Senza parole", “Un senso", “L'amore l'amore", “Interludio", “Tu ce l'hai con me", “C'è chi dice no", “Gli spari sopra", “Stupendo", “Siamo soli", “Una canzone d'amore buttata via", “Rewind", “Delusa", “Eh già", “Siamo qui", “Tofee", “Sally", “Anima fragile", “Siamo solo noi", “Vita spericolata", “Canzone"...
Una scaletta di 30 pezzi di lui. E di ricordi di tutti, ciascuno con la propria personale colonna sonora. Tanti piccoli tasselli di un repertorio enorme, sotto un palco immenso.
Dal tramonto ad Albachiara.

Alcune curiosità

Boom di pullman: quasi 350 da tutto il sud Italia che hanno messo a dura prova la macchina organizzativa esterna (nel 2018 i pullman erano 120 e quest’anno se ne prevedevano 150!!) ma questo ha però diminuito il numero di auto private con beneficio del deflusso. Presente al concerto anche il figlio di Vasco arrivato nel pomeriggio. Nel complesso, un successo straordinario grazie all'organizzazione di Musica da Bere di Carmelo Costa (che con LiveNation ha organizzato la tappa messinese) e di Lello Manfredi di Sud Dimensione Servizi.

 

 

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia