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Venditti e De Gregori insieme ad agosto sul palco di Taormina e Roccella Jonica

Antonello Venditti e Francesco De Gregori questa mattina hanno presentato il tour che prima in estate, in alcuni dei più suggestivi luoghi della musica in Italia e poi d’inverno, nei teatri, li vedrà protagonisti nuovamente insieme dopo il debutto discografico di 50 anni fa, quel «Theorius Campus» del 1972 che diede il via a due carriere, due storie, tra le più appassionanti della storia del nostro cantautorato. Un annuncio il loro che giunge in giornate particolarmente difficili, data la preoccupazione per la situazione in Ucraina. «Ci dispiace che la conferenza stampa debba avvenire in una giornata come oggi» anticipa infatti De Gregori, che però non vede come fondamentale una partecipazione di un mondo della musica italiana che, salvo rari casi, non si sta mobilitando in maniera diretta e attiva sul tema. Non si è ancora pensato ad una versione italiana di «We Are The World» insomma, ma la cosa non sembra al momento destare particolare preoccupazione, in De Gregori così come in Venditti, che gli fa eco: «La verità è nelle canzoni, nell’arte, il concerto dev'essere bello, non qualcosa di posticcio; c'è una guerra e si deve cantare, ma perché? Piuttosto che cantare brutte canzoni sulla pace è meglio stare zitti, sennò viene fuori pura retorica». Sull'argomento De Gregori decide di citare l’amico Checco Zalone che, racconta il cantautore, «In una sua canzone dice che è sempre meglio essere pronti con una canzone per la guerra in tasca, perché farla quando la guerra scoppia poi hai fretta e rischia di venirti male». «Alle volte più che altro servono avvocati, serve competenza» dice Venditti. «Viviamo paura e smarrimento - prosegue De Gregori - il mondo della musica che dovrebbe fare? Un concerto? E’ al di fuori della mia testa».

Il 45 giri insieme: "Abbiamo bevuto lo stesso latte"

«Abbiamo bevuto lo stesso latte». Un 45 giri insieme, in uscita il prossimo 4 marzo, contenente due canzoni fondamentali nei loro singoli repertori e, più in generale, nella storia della nostra musica. Poi un grosso evento, il prossimo 18 giugno, davanti al loro pubblico, quello della capitale, allo Stadio Olimpico che darà il via a un tour estivo (al momento) lungo dieci date, e un tour invernale nei teatri. Il progetto che coinvolge e unisce Antonello Venditti e Francesco De Gregori (l'ordine a quanto pare è stato scelto alla fine di un pranzo e una bottiglia di vino in un ristorante romano con un lancio della monetina) sarebbe dovuto partire due anni fa ma la pandemia ha imposto una lunga attesa che porta direttamente al 2022, e potrebbe non essere un caso. Perché nel 1972, quindi esattamente 50 anni fa, i due cantautori esordivano dividendosi i due lati di «Theorius Campus».

«Questa idea di cantare insieme non c'era mai passata - ammette De Gregori durante la conferenza stampa di presentazione del progetto - Sono state due carriere diverse, per repertorio, per stile, per atteggiamenti, ma è rimasto questo essere allattati dallo stesso latte. L’idea che abbiamo condiviso è che alla gente sarebbe piaciuto molto», «Ogni tanto c'è stata qualche piccola scintilla - ricorda Venditti - nel 2003 abbiamo fatto un pezzo ma senza strutturare, stavolta sarà un Venditti e De Gregori compiuto». Un ulteriore viaggio dunque, stavolta insieme, che parte da «Ricordati di me» già in alta rotazione in radio da settimane, e «Generale», che invece debutta oggi in fm: solo due al momento, dei capolavori che Venditti e De Gregori proporranno al loro vasto pubblico incisi finora insieme ma, assicurano, al momento non sono previsti brani inediti firmati a quattro mani. Inevitabile che il pensiero corra a «Banana Republic», il tour (con annesso disco) che vide protagonisti sul finire degli anni '70 Francesco De Gregori e Lucio Dalla, cui decimo anniversario della morte ricorrerà proprio domani. E se in conferenza stampa lo stesso De Gregori decide di esimersi da facili celebrazioni, preferendo tenere per sé i ricordi legati all’amico e collega, Venditti concede qualche parola in più: «Dalla mi ha trovato casa a Roma, sono sempre stato a sentirlo perché raramente aveva torto».

Concordi invece i due artisti quando punzecchiati su un commento riguardante la nuova musica: «Non c'è bene e meglio nella musica, ci sono evoluzioni, cambiamenti, non credo ci sia una musica migliore dell’altra. I nostri amichetti Achille Lauro, Mahmood, Ultimo, hanno un modo di concepire la musica adatta ai tempi che viviamo, ma non c'è una musica migliore». «Sì - conferma De Gregori - cambia il tempo, cambia la musica». I biglietti per le date del tour estivo saranno disponibili in prevendita dalle 11 di domani, martedì 1 marzo. Il loro primo TOUR quest’estate li vedrà protagonisti insieme sullo stesso palco in alcune delle location più suggestive d’Italia. Tra queste Roccella Jonica il 23 agosto e il Teatro Antico di Taormina il 27 e 28 agosto.

Il tour verrà anticipato dall’esclusivo concerto di sabato 18 giugno allo Stadio Olimpico di Roma, nel cuore della loro città, là dove ebbe tutto ebbe inizio, nella cantina della loro musica.

 I due emozioneranno il pubblico con uno show irripetibile in cui daranno nuova veste ai loro più grandi successi, canzoni che sono entrate nel cuore della gente, nelle storie delle persone, che sono la colonna sonora di intere generazioni.  Ad affiancarli sul palco una band d’eccezione che darà vita ad un suono unico e straordinario. Composta da musicisti che da anni collaborano con i due artisti, la band è formata da Alessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello (piano), Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre) e Alessandro Valle (pedal steel e mandolino).

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