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Ricordando Stefano D’Arrigo e Vincenzo Consolo: l’Horcynus Festival torna a Capo Peloro

Domenica 9 ottobre a Capo Peloro torna “Orizzonti – Transizione ecologica e giovani generazioni”, la XX edizione dell’Horcynus Festival nella sua versione autunnale. Come già quella estiva, l’edizione d’autunno accompagna le linee del nuovo Piano Strategico del Distretto Sociale Evoluto e si occupa anche di lotta alle diseguaglianze e al mutamento climatico.

Gli eventi di domenica 9 ottobre avranno come filo conduttore il Mediterraneo e l’area dello Stretto di Messina, due elementi da sempre al centro dei percorsi e delle sperimentazioni promossi dalla Fondazione Horcynus Orca e dall’Horcynus Festival. E a trent’anni dalla scomparsa di Stefano D’Arrigo e a dieci da quella di Vincenzo Consolola serata sarà dedicata a questi due autori messinesi che hanno saputo raccontare in modo straordinario la dimensione mediterranea e la sua realtà composita.

Il programma

Alle 18.30 l’autrice e fumettista messinese Michela De Domenico presenterà il suo nuovo graphic novel “Nel ventre dell’Orca” (Mesogea Cartographic), opera ispirata al celebre romanzo di Stefano D’Arrigo. Dialogheranno con l’autrice: Moshe Khan (traduttore tedesco dell’Horcynus Orca) in collegamento da Berlino; sempre in collegamento Elettra Stamboulis, direttrice della collana Mesogea Cartographic e Silvio Perrella, in presenza (comitato di redazione Mesogea). Modera l’incontro Caterina Pastura. Per l’occasione, Michela De Domenico esporrà otto tavole originali del libro. “Nel ventre dell’Orca” è un’opera di invenzione che ha come principale protagonista proprio Moshe Khan, in viaggio negli stessi luoghi del romanzo. Moshe, per meglio entrare nello spirito del libro e riuscire a restituirne l’unicità anche in un’altra lingua, si stabilisce nel borgo marinaro di Torre Faro, a Messina. Tenta, da traduttore, l’azzardo di abitare il proprio e un altro mondo, un’altra Storia, di ascoltarne e restituirne le voci. Ma già durante il viaggio verso la Sicilia, personaggi e situazioni del romanzo lo risucchiano in un’atmosfera onirica e, fin dal momento in cui sbarca in città, il confine tra la vita reale e le pagine del libro si fa sempre più indistinto trascinandolo, come le correnti dello Stretto, in un gorgo di immaginario e ragione da cui rischia di essere travolto. E sarà lo sguardo ‘da dentro’ del traduttore a condurci ad alcuni episodi di "Horcynus Orca", alla sua travagliata creazione, alla figura enigmatica di Stefano D’Arrigo. A seguire, nel suggestivo cortile interno della Torre degli Inglesi, andrà in scena “Racconti da camera”, di e con Salvatore Arena e Massimo Barilla e con le musiche originali di Luigi Polimeni. Si tratta di un dialogo postumo tra Stefano D’Arrigo e Vincenzo Consolo in cui Mana Chuma Teatro - che produce il lavoro - omaggia, attraverso un immaginario dialogo tra i due autori, legati da numerose corrispondenze e affinità, la miglior letteratura contemporanea, che proprio nella lettura poetica del paesaggio e del territorio ha trovato linfa vitale e alimento visionario. Lo spettacolo si inserisce all’interno di EPIC (Esperienze Performative di Impegno Civile), un progetto Mana Chuma Teatro sostenuto dal Fondo Unico per lo Spettacolo del Ministero della Cultura e dal Comune di Messina.

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