Parlare di un artista come Franco Battiato senza scivolare tra le righe di una scontata retorica non è cosa semplice: il connubio di musica e parole racchiuso nelle sue canzoni non è l’unica peculiarità della sua vastissima produzione. Vi sono altri elementi quali il linguaggio, la creatività, l’eclettismo culturale e la spiritualità profonda che meritano di essere approfonditi, poiché esaltano il legame tanto profondo quanto complesso del Poeta catanese con la sua amata Sicilia. Sono questi gli elementi sui quali si è soffermata Lucia Abbate nel libro “Franco Battiato. Verso la meta del ritorno”. È stata l’autrice, già associata di Linguistica all’Università di Messina, a parlare dei molteplici significati inediti emersi dall’approfondita analisi dei testi, nel corso dell’evento “Tributo a Franco Battiato”, organizzato al “Circolo del Tennis e della Vela” da AluMnime, l’associazione di ex allieve e allievi dell’Ateneo peloritano. Abbate si è soffermata sul percorso artistico e spirituale dell’artista cogliendone «la sensualità mistica, il peso del dolore verso i problemi del mondo e la leggerezza della sua anima, l’amata solitudine e il legame d’amore verso tutti i cittadini del mondo». A raccontare alcuni preziosi aneddoti legati agli incontri personali con Battiato, Francesco Pira, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi a UniMe e Matteo Pappalardo, docente di Storia della musica per didattica del Conservatorio “Arcangelo Corelli”. «Franco Battiato non si può non amare per quello che è stato e per quello che sarà per l’eternità, per quello che rappresenta, per quello che è. Nella sua musica c’era e ci sarà per sempre fede, amore, passione, Sicilia, mondo», ha spiegato Pira. Pappalardo si è soffermato sui testi del poeta, una sintesi di «leggerezza, dottrina e spiritualità» e sul suo sodalizio con altri artisti del panorama musicale, da Alice a Giuni Russo al compositore, violinista e arrangiatore Giusto Pio. Il trio “Jonica…incanto”, formato dal baritono del teatro “Bellini” di Catania Federico Roberto Raneri, Luisa Grasso, violinista messinese dell’Orchestra sinfonica di Sanremo e Costanza Todaro, tra le vincitrici del Festiva canoro “Voce in Capitolo” promosso dall’associazione culturale “Mitra” Caltagirone ha curato la parafrasi musicale dell’evento. A introdurre la serata nell’incantevole scenario dello Stretto più volte richiamato da Battiato nelle sue canzoni, dopo i saluti del presidente del Circolo del Tennis e della Vela Antonio Barbera e del consigliere Lelio Bonanno è intervenuta la presidente dell’associazione Vittoria Calabrò, che ha annunciato una programmazione ricca e diversificata per il nuovo anno sociale.