La prima assoluta nazionale di “Vivere!” e quella regionale di “Semper Fidelis” costituiscono il piatto forte del cartellone della prossima settimana del Cortile Teatro Festival di Messina (Area Iris, ore 21,30), completato dallo spettacolo “medievale”, “La Pupara” (Tenuta Rasocolmo, ore 18,30).
“Vivere!” (lunedì 8 agosto) è una coproduzione Bam Teatro – Nutrimenti Terrestri ed è interpretato da Anna Piscopo, che ne è anche l’autrice insieme con Lamberto Carrozzi. La Piscopo è nata a Bari, dove ha cominciato la sua attività, e ora vive e lavora a Roma. Al centro è il disturbo patologico dell’accumulo di oggetti in casa. Questa la presentazione dello spettacolo: «Chiusa in casa, Calimba Di Luna è in panico: la tensione è alle stelle mentre si prepara a ricevere Papi, un boss del Cartello conosciuto in chat che potrebbe riscattarla per sempre da un passato di abbandoni. Questo appuntamento sarà l’inizio di una nuova vita, un mix di emozioni troppo esplosive per una che, come lei, vive da anni segregata in casa, accumulando oggetti. Desiderio e paura fanno a pugni, mentre il condominio e la Asl la vogliono fuori dall’appartamento maleodorante. “Vivere!” racconta con sarcasmo e comicità il disturbo dell’accumulo, scavando nella psicosi di una donna che si è “sepolta viva” in una casa piena di oggetti per non sentire il gelo della sua solitudine. Questa patologia, sempre più diffusa nel contemporaneo – basti pensare al successo del docu- reality tv “Sepolti in casa” (Hoarding: BuriedAlive) - è il pretesto per interrogarsi sull’isolamento che sempre più persone sentono di vivere, anche quando non sono apparentemente sole». Saverio Tavano, messinese che negli ultimi anni lavora molto in Calabria, è un autore di collaudato successo. Il suo “Patres” ha raccolto una messe di premi nazionali ed è diventato un cortometraggio, sempre diretto da Tavano, anche questo molto premiato (e non è il solo).
“Semper Fidelis”, in scena per la prima volta in Sicilia (giovedì 11 agosto), è prodotto dalla Compagnia Teatro del Carro, ed è interpretato dai messinesi Margherita Smedile e Vincenzo Tripodo e dal calabrese Francesco Gallelli. Così Tavano presenta il suo testo: «In un paese qualsiasi in una città qualsiasi una famiglia qualsiasi vive in una casa con vista mare. Un padre, una madre, un figlio, qualsiasi. Come voyeur siamo testimoni del vissuto personale di una famiglia che affronta il momento più importante della sua esistenza: si regolano i conti con il passato e la memoria, come in un vaso di Pandora, libera i fantasmi che fino a quel momento erano rimasti nascosti. Come accade nelle migliori famiglie, c’è sempre un elemento oscuro che con ipocrita omertà rimane indiscusso. Abbiamo analizzato le dinamiche psicologiche che pongono l’uomo nella condizione di elemento “sacrificante” nella posizione quindi auto indotta di “agnello sacrificale” e la posizione del suo torturatore, di aguzzino. Esiste una relazione tra i due elementi che fonda le proprie origini nell’antichità, dalla ritualità umana. Secondo vari teorici, questo comportamento si radicalizza negli anni di attività e carriera, ove, avendo a che fare con elementi disagiati e deviati, forzatura della legge, casi di violenza e omicidio molto sensibili, la mente degli addetti all’ordine subisce una regressione assumendo posizioni di carattere autoritario e repressivo giustificate come unico mezzo di mantenimento della legge».
“La Pupara” (venerdì 12 agosto) dei Trovatori di Castelbuono è uno “spettacolo medievale”. Scritto, diretto e interpretato da Giuseppe Vignieri (in scena anche Giuseppe Aiosi, autore delle musiche, eseguite con la ricostruzione di strumenti d’epoca), racconta «la storia di un sindaco e di un assessore che, spinti da un forte senso civico, sfideranno coraggiosamente la Pupara, la quale da molto tempo, attraverso i suoi pupi, minaccia il castello del paese di Ypsigro». “La Pupara” appartiene al progetto teatrale “I racconti di Sepillo da Ypsigro” ideato da Vignieri, e cerca con delicatezza e leggerezza di trattare argomenti sociali e civici di fondamentale importanza, spingendo il focus dell’attenzione sulle responsabilità politiche e sociali che legano ogni cittadino alla comunità.
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