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Roberto Bolle incanta Taormina: al Teatro Antico il "gladiatore della danza"

Dopo due anni di fermo forzato dalla pandemia, il motore è ripartito. E Roberto Bolle per il gran finale del tour estivo ha scelto il Teatro Antico nell’ambito del “Festival Taormina Opera Stars” per una splendida serata di emozioni. Uno straordinario spettacolo tra le musiche classiche di Rachmninov, Chopin, Minkus, Auber. Attraverso lo spettro sonoro di Mark Pritchard, la rilettura scenica che Bruno Moretti fa di Monteverdi, la "luminosità" calmante di Max Richter e i contraccolpi ritmici di Giuseppe Cacciola. Insieme alle stelle della Scala Timofej Andrijashenko, Nicoletta Manni e Nicola del Freo. E con amici internazionali come Melissa Hamilton, Michal Krcmar, Toon Lobac e Casia Vengoechea, Tatiana Melnik...

A Taormina Bolle ha ballato anche una musica di Ezio Bosso, «un lungo assolo di 10 minuti, l’ho creato per il tour. Introspettivo, che analizza e scandaglia l’anima. E toccante, doloroso com’era la musica di Ezio». A Taormina, esattamente quarant'anni dopo l'esibizione di Nureyev, si ricongiungerà allo spirito del maestro che gli ha dato la «consapevolezza che la danza avrebbe potuto essere la mia strada. Avevo 15 anni e grandi dubbi, grandi incertezze su quello che sarebbe stato, che sarei stato. Il suo sguardo, la sua scelta, mi hanno dato la certezza che i sogni potevano diventare realtà». Era il 2012 quando Roberto Bolle portò in scena per la prima volta il suo Gala – prodotto da Artedanza srl - all’Arena di Verona. Operazione non scontata: la danza non metteva piede nell’Anfiteatro da almeno vent’anni perché non si credeva che l’arte tersicorea potesse arrivare a riempire tutte le sue migliaia di posti. "Quel giorno abbiamo segnato un traguardo importante per la danza in Italia. Credo sia stato uno dei più belli della mia vita. Da lì in poi la danza è tornata di diritto nella programmazione dell’Arena e di molti altri posti dove semplicemente non veniva più proposta. Essere popolari non vuol dire non essere eccellenti".

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