Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, il “Sigillo di Salomone” in edifici e chiese

Segno della presenza ebraica in riva allo Stretto, la Stella di David è un simbolo che unisce teologia ed esoterismo

Palazzo Penso a Messina in via Primo Settembre-via Lepanto, isolato 310, è un pregevole esempio di architettura eclettica della ricostruzione post 1908. Il termine eclettismo indica, nell'ambito delle arti e delle scienze, l'atteggiamento di chi sceglie in diverse dottrine ciò che è affine e cerca di armonizzarlo in una nuova sintesi. In architettura l'eclettismo definisce lo stile nato dalla mescolanza dei migliori stilemi ripresi da diversi movimenti architettonici, storici e anche esotici. Federico Zeri, a Messina nel 1985, disse: «Se si potesse ipoteticamente fare una mostra di architettura eclettica nel mondo, solo cinque città vi potrebbero partecipare a pieno titolo: New York, Londra, Minsk, Mosca e Messina». E mai architettura più simbolica ed esoterica fu quella eclettica che a Messina ebbe, come maggiore protagonista, il fiorentino Gino Coppedè (1866-1927) che dal 1913 al 1925 vi realizzerà dieci edifici certi (per non contare i molti attribuiti).
Abbigliato come un Maestro d’Opera medievale, Coppedè si muoverà tra simboli, allegorie, alchimie speculative ed operative, mescolando sogno e realtà, evocando mostruosi gargoyles per esorcizzare e proteggere le sue creature di cemento, novelle cattedrali gotiche di un medioevo fantastico. A questa fonte si abbeverò lo sconosciuto architetto che progettò il palazzo per la famiglia ebraica dei Penso originaria di Trieste e titolare di un negozio di cappelli che, arrivata a Messina nella seconda metà dell’800, fece costruire nei primi anni del ‘900 il bel palazzo ancora esistente. Le ringhiere dei balconi al secondo piano e dei corrimani della scala interna furono decorati da stelle di Davide o Sigillo di Salomone in ferro battuto. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, i Penso si erano tutti convertiti al Cristianesimo e i simboli ebraici rimossi, anche se ne rimangono due nei balconi che prospettano in piazza Catalani.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

Caricamento commenti

Commenta la notizia