Il “menestrello del rock italiano” Edoardo Bennato ha inaugurato ieri sera a Piazza Duomo i grandi concerti di “Luci su di Me”, il Natale della Rinascita promosso dall’amministrazione comunale di Messina. Due ore di energia in musica con brani storici e recenti, dalle famose invettive contro il potere a pezzi intimisti, emozionando con ironia e delicatezza, sarcasmo e poesia. L’avvio con un set acustico composto da “Abbi dubbi” (1989), “Sono solo canzonette” (dal capolavoro omonimo del 1980) e “Il gatto e la volpe”, da “Burattino senza fili”, storico concept album del 1977, in cui la favola di Pinocchio diventa metafora della società. “Le favole mi danno la possibilità di parlare delle nostre schizofrenia singole e collettive – ha detto – senza sembrare cattedratico o moralista”. Quindi l’attacco al potere di “Mangiafuoco”, seguito dalle intimiste “Quando sarai grande” e “La fata”, sull’universo femminile. Una formula ripetuta anche in “Sono solo canzonette”, rilettura di Peter Pan, con l’utopia de “L’isola che non c’è” e la durezza de “Il rock di Capitan Uncino”, eseguita con lo chef Filippo La Mantia all’armonica. Dal canzoniere storico anche le altre invettive contro il potere, “Meno male che adesso non c’è Nerone” del ‘75 e “La torre di Babele” del ’76, seguite da “Bravi ragazzi” (1974), dall’ironica “Cantautore” (1976) e dall’autobiografica “Rinnegato” (1973). Parte del repertorio del 1992, “Magari sì, magari no” e due pezzi in napoletano “E’ asciuto pazzo ‘o padrone”, dedicata a Diego Armando Maradona, e “Sotto viale Augusto che ce sta?”. Tra le perle del repertorio più recente una dedica al nostro Paese con “Italiani” del 2011 e “La realtà non può essere questa” (2020), sull’illusorietà della Rete al tempo del lockdown. Chiusura con “In prigione, in prigione” (1977). Hanno accompagnato Bennato Giuseppe Scarpato e Gennaro Porcelli alle chitarre, Raffaele Lopez (tastiere), Roberto Perrone (batteria) e Arduino Lopez (basso).