Tre appuntamenti, di cui due dedicati a Vincent Van Gogh, costituiscono il nutrito programma della prossima settimana del Cortile Teatro Festival di Messina, edizione del decennale. Particolarmente atteso è “Le lettere a Theo” nel libero adattamento di Blas Roca Rey (accompagnato ai flauti dal maestro Luciano Tristaino), in scena nel Cortile Calapaj – D’Alcontres il 30 e il 31 agosto. Nello spettacolo dell’attore di origine peruviana affiora il mondo fantastico, tenero e disperato, raccontato nelle tante lettere che Vincent scrisse all’adorato fratello Theo, gallerista, che si occupò di lui tutta la vita e che credeva nella sua arte, non riconosciuta dai contemporanei. «Un’energia vitale pazzesca, quasi indomabile.
La consapevolezza, a volte straziante, di essere diverso dagli altri. In tutto. Nel vivere, nei rapporti umani ma soprattutto nell’arte. L’uso dei colori, faticosamente raggiunto in anni e anni di studi e schizzi. La volontà, testarda, ostinata, di reinventare la realtà, di ridarcela attraverso la lente fantastica dei suoi occhi. Il non rassegnarsi alla totale indifferenza del mondo verso i suoi quadri, il ripartire mille e mille volte ancora verso un futuro che sperava, prima o poi, si sarebbe accorto di lui.
Nonostante la miseria, gli stenti, la mancanza di cibo. E infine, la sua lenta e inesorabile discesa verso la pazzia, che lo trascinò negli ultimi anni in piccoli manicomi di paese dove, spesso volontariamente, si rifugiava. Una vita. Un artista. I suoi meravigliosi fuochi d’artificio che, piano piano, lo arsero vivo». “Le lettere a Theo” sarà preceduto da una serata speciale di danza e di cinema, sempre dedicata a Van Gogh, in programma domenica 29 nell’Area Iris.
La compagnia DanzArte presenterà una performance di Gaia Gemelli (con le luci di Stefano Barbagallo), intitolata “Di Segni”, basata sul kintsugi, la pratica giapponese che utilizza l’oro per la riparazione degli oggetti in ceramica. «Ogni pezzo riparato – dice Gemelli – diventa unico grazie alla causalità con cui la ceramica può rompersi e per decorazioni che si formano tra le crepe. Attorno a questo abbiamo scelto di danzare». Da ricordare che Van Gogh fu uno dei primissimi artisti occidentali a rimanere affascinato dalla pittura giapponese.
A seguire sarà proiettato il film “Van Gogh - Sulla soglia dell’eternità” di Julian Schnabel, interpretato da Willem Dafoe, che racconta gli ultimi e tormentati anni dell’artista, dalla burrascosa amicizia con Gauguin al colpo di pistola (non tutti credono che sia stato un
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